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Cento anni fa, il 25 maggio 1922, nasceva a Sassari Enrico Berlinguer, uno dei politici più importati e benvoluti del Novecento. Il centenario della nascita del leader del Partito comunista italiano sarà celebrato questa mattina all’Università di Sassari in una cerimonia a cui parteciperanno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ministri dell’Università Maria Cristina Messa e delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone e la famiglia di Berlinguer al completo: le figlie Bianca (col marito Luigi Manconi), Laura (col marito Luca Telese) e Maria e il figlio Marco.

Berlinguer entrò da giovanissimo nel Pc, di cui divenne segretario nel 1972. Ebbe un ruolo fondamentale nel rendere autonomo il partito italiano da quello sovietico, inaugurando un modello nuovo che fu chiamato eurocomunismo. La sua collaborazione con il leader della Dc Aldo Moro portò al compromesso storico del 1977. Il Partito comunista di Berlinguer, schierato apertamente contro il terrorismo degli anni di Piombo e contro ogni forma di autoritarismo, era democratico anche se non riuscì mai a governare l’Italia. Il 7 giugno 1984 Berlinguer fu colpito da un ictus durante un comizio. Aveva 62 anni. Nonostante il malore continuò il suo discorso. Quando ritornò in albergo era già in coma. Morì qualche giorno dopo, l’11 giugno. Ai suoi funerali il 13 giugno a Roma parteciparono due milioni di persone.

Questo il programma della celebrazione. Prima verrà scoperta la lapide celebrativa dedicata a Berlinguer, nel loggione del primo piano dell’ateneo a fianco di quella dedicata all’ottavo presidente della Repubblica Francesco Cossiga (sassarese e cugino di secondo grado di Berlinguer). La cerimonia proseguirà in Aula Magna: per lo statista, che non conseguì mai la laurea, anche un attestato di benemerenza. Alle 12.30 in viale Dante, davanti alla casa dove nacque il leader del Pci, sarà scoperto un monumento a opera dell’artista Igino Panzino, voluto dall’amministrazione comunale.

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