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Il tema è uno di quelli che fanno discutere: qual è lo stipendio minimo adeguato per la sopravvivenza di un lavoratore? Nella Commissione Europea se ne discute addirittura dall’ottobre 2022 e una prima quadra è arrivata ieri sera. Su un unico punto i commissari si sono accordati: l’Ue ritiene infatti che a tutti i lavoratori debba essere garantita una vita “dignitosa”, con l’obiettivo di ridurre la povertà lavorativa.

Quanto ai criteri per considerare un salario minimo e adeguato, ogni Stato membro dovrà stabilirli al suo interno, aggiornandoli poi periodicamente. Sarà infatti la contrattazione collettiva a dover trovare un bilanciamento per livelli adeguati migliorando l’accesso alla tutela garantita.

Pur non prevedendo imposizioni ai sistemi nazionali, l’accordo rappresenta una sorta di quadro procedurale diretto a ottenere salari minimi ritenuti “adeguati ed equi” in tutta l’UE. I minimi di salario sono già previsti in 21 Stati ma ci sono differenze notevoli: se ad esempio in Bulgaria il salario minimo garantito  è di 332 euro, in Lussemburgo arriva a 2.202. Il testo dell’accordo ora torna alla Commissione Lavoro e di nuovo in aula, per la pubblicazione e l’entrata in vigore servirà infine il via libera definitivo del Consiglio.

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