La Biblioteca Universitaria di Cagliari offre l’opportunità, di effettuare stage, non retribuiti, a studenti e laureati in discipline umanistiche”.

Ha suscitato un’ondata di indignazione la proposta indecente lanciata su Facebook dalla Biblioteca Universitaria di Cagliari. Centinaia di commenti hanno stigmatizzato il comportamento di un’istituzione blasonata. Moltissimi i commenti negativi. Chi grida allo scandalo per il tentativo di sfruttamento del lavoro gratuito di studenti e neolaureati, chi invece lo fa per un uso discutibile della punteggiatura dell’annuncio, auspicando che i laureati possano anche insegnare un po’ di grammatica. Per la verità, tra le centinaia di messaggi, c’è anche qualcuno che fa l’avvocato del diavolo e parla di una istituzione allo sbando, senza risorse e senza personale, costretta a ricorrere a questi mezzi per trovare manodopera.

Chi non ci sta assolutamente è il sindacato. “È davvero disdicevole che la Biblioteca universitaria di Cagliari tenti di reclutare stagisti su Facebook presentando l’offerta non retribuita addirittura come un’opportunità”: commenta il segretario Fp Cagliari Nicola Cabras, che chiede al direttore responsabile della Biblioteca di rimuovere immediatamente il post e scusarsi con studenti e laureati per quella che definisce “una proposta vergognosa che mette in luce un’idea del lavoro nel totale disprezzo delle norme del diritto e lontana dal valore costituzionale”.

Il sindacato considera i contenuti espressi nel post, come anche la punteggiatura errata nel testo, un’offesa all’immagine di un’istituzione dall’alto valore storico e culturale, che ha avuto nella sua direzione illustri studiosi. “Ci si aspetta – conclude Nicola Cabras – che chi ha il privilegio di dirigere un luogo dal valore così alto non possa permettersi di svilire il lavoro rischiando di esprimere un così basso valore morale”.

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