“Dobbiamo essere consapevoli del lavoro straordinario che facciamo ogni giorno. Quando rinnoviamo un contratto, firmiamo un accordo, facciamo una proposta che diventa una certezza, risolviamo i problemi anche di un solo lavoratore, abbiamo contribuito all’obiettivo della giustizia sociale”.

Così la  segretaria generale uscente della Uila Uil Sardegna, Gaia Garau, ha chiuso ieri la sua relazione al settimo Congresso del sindacato dei lavoratori del settore agroalimentare, ricordando la grande importanza della concertazione e dell’attività sindacale per combattere le ingiustizie sociali.  “Non c’è nulla di ineluttabile nelle disuguaglianze – ha detto – se le opportunità e le risorse non vengono riequilibrate, è perché si è scelto di non farlo”.
Questione salariale, povertà e difficoltà crescenti del settore agricolo sardo, messo in crisi prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina: sono questi alcuni tra i temi affrontati dall’assise regionale della Uila che ha visto la riconferma della sindacalista alla guida del sindacato dell’agroalimentare. Nella segreteria regionale sono stati eletti anche Saverio Cancedda e Ricardo Costaggiu. Il tesoriere è Franco Pani.
“Molti dei traguardi che ci ponevamo quattro anni fa sono stati raggiunti – ha detto Garau, riferendosi a due importanti vertenze che negli ultimi anni hanno visto protagonista la Uila, ovvero quella dell’Associazione Regionale Allevatori della Sardegna e quella dell’Agenzia Forestas che hanno portato alla complessiva stabilizzazione di circa 1500 addetti. “A questi successi se ne è aggiunto di recente un altro a firma della FILBI – UIL, con la stabilizzazione del personale avventizio dei Consorzi di Bonifica. Grazie al lavoro congiunto di FILBI, FAI e FLAI e della Regione Sardegna ed in particolare dell’Assessora all’Agricoltura, più di cento lavoratori, sono stati assunti operai a tempo indeterminato”.

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