Gli esponenti nuoresi di Liberu esprimono “forte perplessità” in merito alla gestione della politica di iscrizione ai nidi comunali del Comune di Nuoro. Il riferimento è all’avviso per il prestito d’onore, pubblicato in mattinata sul sito istituzionale dell’ente, che verrà accordato alle famiglie che ne faranno richiesta per pagare le rette dell’asilo in attesa dei contributi Inps e regionali.

“Alla radice del problema, però, c’è lo stesso Comune – scrive il gruppo Liberu -, che in precedenza ha deciso di aumentare le rette in maniera spropositata, come già denunciato con forza dalle mamme riunitesi in comitato e da alcuni consiglieri comunali. L’aumento è arrivato in alcuni casi alla cifra esorbitante del +585% , con una suddivisione in tre sole fasce di reddito assolutamente inique, che stabiliscono che chi l’anno scorso aveva un Isee da appena 6mila euro oggi si ritrova una retta passata da 69 a 472 euro, a fronte di aumenti piuttosto bassi per fasce più benestanti e di appena 40 euro per quelle con Isee oltre i 40mila euro”.

L’amministrazione, da parte sua, ha risposto che le famiglie non affronteranno tali aumenti perché la differenza verrà coperta dall’Inps e dalla Regione. “Oggi – rincarano la dose gli esponenti di Liberu – l’ennesima misura, che si rivela essere dunque una ‘copertura della copertura’, con il Comune che si improvvisa ente creditizio per dare un ‘prestito d’onore’ alle famiglie, che attendono il rimborso della differenza fornito da Inps e Regione e che quindi si trovano per giunta indebitate col Comune che ha aumentato i costi. Siamo al paradosso di un’amministrazione che si reinventa e si occupa di funzioni che non sono le sue proprie, solo per rattoppare – con la toppa peggiore del buco – problemi da lei stessa creata”.

Il gruppo Liberu chiede al Comune di Nuoro di “rispettare la sensibilità e i diritti delle famiglie, suddividendo le fasce di reddito in maniera più equa e con rette accessibili in base alle possibilità. In un territorio flagellato da disoccupazione, emigrazione e povertà, una delle cose peggiori da fare è proprio quella di accanirsi sulle fasce più deboli e sulle famiglie che vogliono ancora vivere nelle zone interne. Lo spopolamento, combattuto a parole, viene invece agevolato proprio da scelte sbagliate come quella dell’amministrazione comunale nuorese”.

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