L’autopsia della neonata di Burgos, trovata in casa senza vita venerdì scorso, è stata disposta per le 15 di questo pomeriggio. Dalle prime analisi del personale medico che ha ritrovato il piccolo corpo sul letto dell’abitazione, dopo la chiamata della madre 28enne, si deduce che potrebbe essere morta per denutrizione.

Gli esiti della tac e dell’esame autoptico, come riporta Luca Fiori su La Nuova Sardegna, che verranno eseguiti al Policlinico di Monserrato, si avrà una risposta più accurata sul fatto. Il sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli ha chiesto al consulente della Procura di accertare, oltre alle cause del decesso, anche la presunta data di morte della piccola.

Nel registro degli indagati per abbandono di minore, ad ora, ci sono la madre della bambina, la sorella maggiore e i genitori, che hanno nominato come difensori gli avvocati Salvatore Lai del foro di Sassari e Giuseppe Floris del foro di Nuoro. Questa mattina, gli stessi hanno nominato un perito di parte, Nicola Legnino, che parteciperà agli accertamenti medico legali.

Intanto la Procura ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari dei quattro indagati per estrapolarne la memoria ed esaminarne il contenuto.

L’ipotesi investigativa, grazie anche ai rapporti del personale sanitario consegnati agli inquirenti, resta quella di morte per malnutrizione. Secondo quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Bono, infatti, la neonata sarebbe stata partorita in casa senza la necessaria assistenza per non far trapelare la notizia. Non si esclude però che ci sia stato l’aiuto esterno di una figura esperta intervenuta nella fase finale del parto: il cordone ombelicale, come accertato dal personale medico del 118, era stato tagliato correttamente e almeno a prima vista non vi erano segni di violenza.

Appena arrivati sul posto, gli operatori dell’ambulanza avevano trovato i segni visibili di un parto fatto in casa, in un ambiente poco adatto.

Poco dopo il fatto, i carabinieri avevano contattato anche il padre della bambina, il fidanzato della giovane madre, che sarà interrogato, sebbene non risulti tra gli indagati perché non si trovava sul posto al momento dell’accaduto.

Nel caso in cui venisse accertato che la piccola sia stata lasciata morire di fame, l’accusa potrebbe diventare, per tutti gli indagati, di infanticidio.

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