siccita

Il calo delle precipitazioni, con punte del -30% da metà dicembre a marzo, non preoccupa la Sardegna, dove nelle dighe è presente l’80% dell’acqua invasabile. Il tutto è stato possibile grazie alle scorte fatte dalle seconda metà di ottobre a metà dicembre.

In termini assoluti, si parla di circa 1,480 miliardi di metri cubi d’acqua, tant’è che il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino dell’Isola non ha previsto alcuna restrizione per questa stagione estiva: né per quanto riguarda l’irrigazione delle campagne né per l’uso idropotabile.

Tuttavia, restano alcune criticità, seppur minime, come gli invasi della zona nord occidentale dell’Isola (Bidighenzu, Alto Temo e Cuga), che appaiono un po’ più carenti rispetto alle scorte medie.

“La situazione è buona e in linea con le medie degli ultimi anni – dice all’Ansa Paolo Botti, direttore del Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità dell’Autorità di Bacino -. Abbiamo 20 milioni di metri cubi in più in più rispetto al 2021, con una situazione migliore degli ultimi eventi del 2016 e 2017, e molto diversa rispetto al sistema Po, visto che le nostre utenze sono servite all’80% sistema degli invasi (laghi), alle opere interconnessione realizzate negli anni e alla legge del 2006 che ha creato la governance del settore. La stagione irrigua è salva – conclude – con margini sicurezza rispetto alle medie trentennali, come anche quella potabile: se anche non piovesse per un anno non avremo problemi”.

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