La neonata di Burgos trovata senza vita venerdì scorso, cinque giorni dopo la nascita, non è morta per cause violente. A confermarlo è stata l’autopsia effettuata ieri pomeriggio al Policlinico di Monserrato dal medico legale Alberto Chighine, incaricato dalla Procura di Nuoro, e il perito Nicola Lenigno, nominato dai difensori della giovane madre e dei suoi familiari conviventi.

Da verificare, invece, le altre due ipotesi: nel primo caso si suppone che la piccola sia morta per malnutrizione, come detto dal personale medico e dagli inquirenti al momento del ritrovamento; nel secondo si ipotizza che sia nata prematura, con alcuni organi ancora non adeguatamente formati. Una risposta chiara ed esaustiva arriverà soltanto dopo gli esami istologici sui tessuti prelevati dal corpo della neonata.

Intanto vanno avanti le indagini dei carabinieri della Compagnia di Bono, coordinate dal sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli. Al momento l’ipotesi di reato – che riguarda tutti gli indagati – è quella di abbandono di incapace.

Dalle indagini emerge anche il fatto che il padre della bambina, un giovane ragazzo residente nella costa gallurese, fosse all’oscuro di quanto stesse accadendo.

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