Si è tenuta sabato scorso la celebrazione nella chiesa di Oran, in Argentina, per la beatificazione del gesuita di Oliena Padre Solinas (qui la sua vicenda umana). Un evento atteso da tempo e vissuto con grande trasporto di fede sia nel paese barbaricino che nell’intera Diocesi di Nuoro.

Il 27 ottobre 1683 Padre Solinas era stato crudelmente assassinato “in odio alla fede” dagli aborigeni insieme ad un altro sacerdote mentre era in missione in Paraguay. Ma per la proclamazione ufficiale della sua beatificazione è stato necessario un cammino lungo 340 anni. Ieri c’è stato anche l’annuncio da parte di Papa Francesco che nel lungo processo per arrivare al traguardo della beatificazione ha avuto un ruolo importantissimo quando era cardinale Bergoglio.

La solenne celebrazione, si è tenuta alle 10 locali, nelle vicinanze del luogo dove avvenne il martirio del sacerdote. Il momento della proclamazione è stato vissuto sul posto con grande emozione da una piccola delegazione sarda guidata dal vescovo di Nuoro e Lanusei, monsignor Antonello Mura. Con i religiosi una rappresentanza significativa rappresentanza del paese di Oliena, guidata dal sindaco Bastiano Congiu.

“E’ veramente una forte emozione per me essere qua oggi in rappresentanza della comunità di Oliena, paese natio di padre Giovanni Antonio Solinas – ha detto il sindaco Congiu – . Per la nostra comunità oggi è una giornata speciale, di grande felicità che condividiamo con gioia insieme al popolo argentino, in occasione della beatificazione dei due martiri padre Giovanni Antonio Solinas e padre Pedro Ortiz. Ringrazio il nostro vescovo per l’opportunità che mi ha dato di venire qua insieme a tutto il gruppo di pellegrinaggio, ed un ringraziamento va anche alla gente che ci ospita qua in Argentina, per il loro affetto nei nostri confronti, la gentilezza e l’entusiasmo veramente coinvolgente. Un pensiero speciale va naturalmente  a tutta la comunità di Oliena che ci sta seguendo con trepidazione da casa, ma con il cuore qua insieme a noi. E per questo li abbraccio tutti, uno per uno”, ha detto il primo cittadino.

Grande gioia da parte di tutti i fedeli della Diocesi di Nuoro per il terzo beato, dopo Antonia Mesina di Orgosolo e Maria Gabriella Sagheddu di Dorgali e in particolare della parrocchia di Sant’Ignazio da Loyola a Oliena per il raggiungimento dell’obiettivo che qualche anno fa sembrava quasi irrealizzabile.

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