La nuova struttura che ospiterà i Giganti di Mont’e Prama è stata presentata alla comunità venerdì 8 luglio, alle ore 19,30, in occasione dell’apertura del Festival letterario dell’Archeologia “L’Isola dei Giganti”, organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama. “Siamo olto soddisfatti di questo lavoro”, ha spiegato il sindaco di Cabras Andrea Abis, che ha aggiunto: “Dopo un lungo periodo di lavoro intenso, prima per la progettazione e poi per l’esecuzione del cantiere, la nuova ala del Museo civico sta diventando una realtà, visibile in tutta la sua bellezza”.

La sala è stata pensata come uno scrigno adatto a custodire il complesso scultoreo che in epoca antichissima svettava sulla collina di Mont’e Prama. “I fregi esterni raccontano, con un linguaggio simbolico e artistico, la storia della nostra terra e di un popolo in cammino da tremila anni. Per Cabras e per questa amministrazione è un momento veramente importante. Abbiamo approvato l’ultima versione solo a febbraio 2022. Ciò che è ora visibile è uno scrigno che rappresenta da solo un’opera d’arte, sul quale è presente una forte contestualizzazione col territorio, attraverso una riproduzione simbolica dei guerrieri stilizzati e degli elementi dell’acqua, della laguna, della terra e dell’ignoto” ha concluso il sindaco.

Ad accompagnare il primo cittadino, la soprintendente di Cagliari e Oristano Monica Stochino e gli architetti che ne hanno curato il progetto esecutivo, Walter Dejana e Renata Fiamma.

“Si tratta di un progetto di grande importanza perché riguarda la nostra identità culturale, realizzato anche grazie alla sapiente opera strategica della Fondazione Mont’e Prama. I musei sono preposti a preservare e mettere in luce il patrimonio identitario e oggi vediamo nascere una nuova ala di un museo che assolve al meglio questa funzione, assicurando uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello di garantire l’accesso alla cultura”, ha detto Stochino.

“Il progetto si intitola ‘Tra il silenzio e la luce’ e vuol mettere in relazione il mistero che avvolge le sculture con il desiderio di conoscenza che ne deriva. La facciata è fatta di buio e di luce e per realizzarla è stata innovata e reinterpretata la tecnica del sand-casting, inventata dall’artista sardo Costantino Nivola, in grado di plasmare poeticamente il cemento attraverso la colata (casting) del fluido su una forma di sabbia (sand)” ha spiegato l’architetto Fiamma.

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