“Il nuovo picco di contagi tra gli operatori sanitari, legato a quanto dicono gli esperti, ad una nuova sottovariante di Omicron, rischia seriamente di mettere in ginocchio le già fragili fondamenta di un sistema sanitario ampiamente barcollante di suo”. Così Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up.
“Solo negli ultimi sette giorni – spiega De Palma -, analizzando i dati Iss, si evidenzia che siamo passati, da una media di 534 infettati, ad una di 833 professionisti al giorno, quindi siamo ad un picco di oltre il 50%. I numeri rispecchiano l’allarme del Gimbe che parla del 55% in più di nuovi contagi a livello nazionale”.
“Del resto come negare che gli infermieri sono sempre i più esposti al rischio: e i dati Inail – aggiunge il presidente nazionale di Nursing Up – non sono certo cambiati e mettono in evidenza che oltre l’80% del personale sanitario che viene contagiato appartiene alla nostra categoria professionale. Se da un lato il picco delle nuove infezioni non può lasciarci indifferenti e occorre quindi attivare tutti i meccanismi di tutela per gli operatori sanitari, dall’altra la voragine che rischia di aprirsi negli ospedali, con una carenza strutturale di 80mila infermieri, a cui si aggiungono contagiati che di fatto restano a casa in isolamento e operatori sanitari in ferie, può diventare davvero incolmabile”.
Per questo motivo il rappresentante nazionale degli infermieri chiede direttamente al Governo di “mettere a disposizione, nell’ambito di un indispensabile piano di prevenzione, un vaccino innanzitutto efficace contro Omicron 5, a cui possano ricorrere tutti quegli operatori sanitari che ritengano opportuno di sottoporsi a una nuova dose, ovvero la quarta”.
De Palma però si rivolge anche a “quella parte di infermieri che è contraria ad una nuova norma che, in qualche modo, estende l’obbligatorietà del vaccino”.
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