Gli ambientalisti del Grig (Gruppo d’intervento giuridico) hanno inviato il 15 luglio scorso un atto di intervento con osservazioni nella procedura richiesta dalla Anchor Bay Benefit srl per il rilascio della concessione demaniale marittima per un grande campo con tre boe per navi da crociera nel mare prospiciente Cala Granu, a Porto Cervo.

Si tratta di un’area di circa 236 mila metri quadri per l’ormeggio di tre unità da diporto (due aventi lunghezza di metri 130 e una avente lunghezza di metri 160) davanti alla cala che si affaccia sul litorale di Arzachena, con distanza di poco superiore a 200 metri dall’arenile e 100 metri dalla scogliera.

Il problema, oltre alla vicinanza con l’area in cui si trovano i bagnanti, è che la stessa rientra nella fascia di protezione esterna (D.M. Infrastrutture e Trasporti 2 marzo 2012) del Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, che comprende anche l’Isola delle Bisce e le Isole di Li Nibani, e la posa in mare dei corpi morti per ancorare le boe è soggetta a specifica autorizzazione solo “ove ne sia dimostrata la compatibilità e l’innocuità ambientale” (art. 109 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.,).

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