Cosa succederà alla politica sarda e della sanità isolana ora che Giorgio Oppi non c’è più? Il segretario centrista era uno degli ultimi grandi leader politici in Sardegna. Colto, intelligente, ironico, era l’emblema di un certo modo di far politica in Sardegna. Nel bene e nel male. Era un maestro nello spiegare i più contorti meccanismi elettorali, fatti di addizioni, sottrazioni e resti. Operazioni spesso impossibili per i comuni mortali che per Giorgio Oppi erano un gioco da ragazzi. Oppi incarnava il potere, come forse nessun altro leader politico sardo abbia mai fatto. Big George fino all’ultimo ha sempre saputo bene quali pedine muovere per garantire al suo partito, l’Udc, un ruolo decisivo nello scacchiere della politica isolana. E non è assurdo pensare che oggi che lui non c’è più molti dirigenti e amministratori, beneficiati dalla sua magnanima protezione, tremino come piume al vento per la paura (o la certezza?) di perdere le proprie rendite di posizione.

Quel che è certo è che oggi è il giorno degli attestati di cordoglio per un uomo che, anche per molti avversari politici, è stato un amico leale e un punto di riferimento politico. “Con la scomparsa di Giorgio Oppi l’UDC e tutta la politica sarda perdono un punto di riferimento essenziale e insostituibile che ha fatto dell’amore per la propria terra, della lealtà, dell’attenzione per i più deboli gli elementi caratterizzanti del suo impegno politico – scrive Gianfilippo Sechi, capogruppo UDC-Sardegna al Centro in consiglio regionale -. Mancherà a tutti noi la sua profonda intelligenza, la sua capacità di mediazione, la sua forza e la sua determinazione nel risolvere i problemi e nel raggiungere gli obiettivi. Un gigante buono della politica, ultimo grande esponente della Democrazia Cristiana che lascia ora un vuoto difficilmente colmabile ma anche il prezioso dono dei suoi insegnamenti”.

“Con lui se ne va un pezzo della storia della politica regionale. – scrive Pietrino Fois, amministratore straordinario della Provincia di Sassari ed ex assessore regionale – Giorgio Oppi è sempre stata una persona con la quale, seppur da posizioni diverse, pur col suo duro carattere, abbiamo avuto un confronto serio e leale. Ci lascia un esponente politico di lunga esperienza e notevole caratura. Un uomo tenace, esperto conoscitore delle dinamiche di governo che è stato protagonista della storia degli ultimi 50 anni del governo regionale.”

“Giorgio Oppi per tutta la vita ci ha insegnato come si fa politica e come si vive un impegno costante per amore della propria gente e della propria terra – scrive il consigliere regionale Antonello Peru -. Per me è stato un Maestro oltre che un Amico, da cui ho imparato tanto in questi anni. Ho capito che non si può essere solo spettatori della vita ma, al contrario, protagonisti, per poter contribuire ogni giorno a far crescere gli altri, senza fermarsi mai davanti a qualsiasi tipo di ostacolo, ma soprattutto che esiste sempre una soluzione a tutto. E anche oggi che è una giornata triste, prevarrà il suo esempio di forza, di determinazione, di umanità e di generosità. Lo saluto con le parole che mi ha rivolto l’ultima volta che ci siamo sentiti al telefono pochi giorni fa: “ti voglio bene.”

Iglesias, il feudo

Lutto anche per la città di Iglesias, il feudo politico di Oppi. “Il Sindaco Mauro Usai ed il Presidente del Consiglio Comunale Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la Città, esprimono cordoglio per la scomparsa dell’On. Giorgio Oppi, Consigliere regionale in carica e per tanti anni protagonista della vita politica, sia nell’Amministrazione cittadina che nelle Istituzioni regionali e nazionali”, si legge in una nota. “Con la scomparsa di Giorgio Oppi, Iglesias perde un politico ed una personalità di grande spessore, impegnata in questi anni nella risoluzione delle vertenze che hanno riguardato il nostro territorio. Con spirito di collaborazione e con un impegno che ha messo al centro di tutto l’amore per la Città e per gli Iglesienti. Giorgio Oppi è parte della storia politica della nostra Città, un “leone” capace di dare ascolto alle persone più deboli e di contrastare le ingiustizie perpetrate dai potenti, ai quali non faceva sconti. “Lo ricordiamo con grande stima, come decano della politica regionale e come uomo delle Istituzioni, per il suo impegno politico di oltre quarant’anni al servizio della Comunità”.

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