“L’estate 2022, che sarà ricordata in Sardegna per l’ondata di caldo torrido, con temperature sempre prossime ai 40 gradi, fa registrare nelle celle surriscaldate un aumento di detenuti. Crescono i numeri dei ristretti a Cagliari-Uta, dove, in un mese, sono passati da 535 a 545, a Sassari-Bancali, al 30 giugno erano 390 e adesso sono diventati 398. Oristano-Massama, nello stesso arco di tempo, ha ulteriormente superato il limite regolamentare con 266 presenze per 259 posti, mentre Tempio Pausania con 170 posti registra 183 presenze”. Lo evidenzia, esaminando i dati ministeriali, Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, facendo notare che “la sezione statistica dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria puntualmente, ogni mese, offre un quadro sulla realtà detentiva isolana ma dimentica di annotare l’esatto numero delle celle disponibili”.

“Occorre considerare – evidenzia la referente di SDR – che non tutte le celle, computate nel numero regolamentare, sono agibili. Spesso infatti sono decisamente molto meno o perché qualche detenuto è andato in escandescenza e le ha letteralmente distrutte o perché qualche sezione è inutilizzabile per lavori di adeguamento o perché per problemi legati alla carenza di personale è necessario chiuderne diverse. Insomma la   corrispondenza tra il numero regolamentare e la reale agibilità degli spazi è teorica. Ciò significa che, soprattutto in estate, si riducono notevolmente le possibilità per i detenuti per fruire di stanze meno anguste. Anche i “passeggi”, trattandosi sostanzialmente di  “scatole” di cemento, senza copertura, sono poco frequentati in estate. Il calore accumulato durante il giorno li rende quasi del tutto inagibili. Insomma in carcere l’estate è davvero infernale anche perché nelle celle non ci sono i frigoriferi e nei congelatori delle sezioni vengono stipate le bottiglie di plastica utilizzate in cella per tenere al fresco qualche prodotto deperibile. Nonostante il Dipartimento abbia autorizzato l’acquisto di ventilatori attraverso il sopravvitto non tutti possono permettersi la spesa”.

“L’aspetto più evidente in questi mesi è tuttavia – sottolinea Caligaris –  il costante aumento delle persone ristrette. Il 30 giugno scorso in Sardegna le persone private della libertà erano 2.004, 31 donne, 422 stranieri. Il 31 luglio invece 2.036, 30 donne, 437 stranieri. Dati da tenere in considerazione soprattutto perché le case di reclusione all’aperto continuano a essere quasi vuote (274 presenze per 583 posti disponibili) e mancano i direttori. Nelle ultime settimane un direttore per consentire a qualche collega di poter fruire di qualche giorno di ferie ha dovuto farsi carico di 5 istituti su 10”.

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