Il 6 giugno scorso il Pronto Soccorso del Santissima Trinità di Cagliari ha riaperto al pubblico, in seguito ai lavori di ristrutturazione del presidio ospedaliero. La Fials aveva accolto positivamente la notizia, anche per evitare che la mole di lavoro si ripercuotesse sugli altri due ospedali maggiori dell’area, Brotzu e Policlinico di Monserrato in primis.
Oggi però le criticità sembrano non essersi risolte del tutto. “Fin da subito avevamo espresso forti perplessità – scrive la sigla sindacale in un comunicato – soprattutto in riferimento alla dotazione organica ritenuta non all’altezza. Come noto a tutti una delle criticità maggiori era rappresentato dalla storica penuria di infermieri triagisti, ruolo quantomeno delicato che per la sua stessa natura può essere affidato solo previo corso accreditato. Parrebbe che per sopperire alla loro mancanza siano stati utilizzati degli infermieri senza il succitato corso, per giunta dipendenti non in ruolo, esponendoli a tutti i rischi professionali del caso”.
“Viene inoltre segnalato – prosegue la sigla sindacale – un elevatissimo numero di pazienti che stazionano per giorni in osservazione breve o nel corridoio sulle barelle, in condizione di promiscuità, sotto le luci 24 su 24 senza poter neanche chiudere gli occhi e riposare, senza le docce per lavarsi, ovvero condizioni notoriamente poco consone per un’assistenza sanitaria di qualità”.
Ma non è tutto: “Cosa dire inoltre dei percorsi separati per il Covid? – rincara la dose la Fials – Le fantomatiche “bolle” tanto decantate parrebbero non funzionare così meravigliosamente. L’unica cosa certa è lo stress lavoro correlato di tutto il personale sanitario, costretto a lavorare in condizioni tanto critiche quando alla distanza assolutamente insostenibili ma che non fa mai mancare quotidianamente il proprio grande impegno”.
Per la Fials “questa situazione è assolutamente inaccettabile, poiché con la salute dei cittadini e dei dipendenti, non si scherza”. “Non vorremmo – conclude la sigla sindacale – trovarci di fronte ad una nuova stagione di grandi promesse ma nessun fatto tangibile se non la classica, ma evidentemente sempre valida, disorganizzazione organizzata”.
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