Che fosse un’estate anomala, anticipata nei tempi ed enormemente più calda rispetto al passato, lo si era capito già da diverse settimane con gli agricoltori in piena allerta all’idea che il mese di agosto potesse riservare brutte sorprese con piogge torrenziali improvvise, trombe d’aria e grandine. Puntualmente sono arrivate tutte e tre, in ordine sparso e a macchia di leopardo in diverse aree della Sardegna. Prima il sud dell’Isola e poi la Gallura, la Baronia e la Barbagia sono state investite dal maltempo che ha portato la devastazione nei campi e fra le strutture agricole. A pagarne le peggiori conseguenze le colture di orticole nel basso Campidano e poi viticoltori, olivicoltori e frutticoltori di diversi territori regionali.

L’ultima perturbazione di questo agosto turbolento si è verificata il 13 agosto con forti precipitazioni nella Gallura settentrionale che si sono poi spostate nel primo pomeriggio tra la bassa Baronia e la Barbagia di Bitti. In meno di un’ora la grandine ha devastato vigne e oliveti nella Valle del Sologo tra i territori di Lula, Galtellì e Dorgali, per spingersi verso l’interno fino a Onanì e Bitti. Le prime verifiche fatte in questi giorni nelle aziende sono preoccupanti: frutti e fogliame a terra e ciò che è rimasto sugli alberi è fortemente danneggiato dalla tempesta di grandine, del diametro di alcuni centimetri. Da una prima stima, che si dovrà aggiornare nei prossimi giorni, ci sarebbero danni tra il 20 e il 50 per cento. Con situazioni assai diverse a distanza di poche centinaia di metri. La grandine, infatti, è caduta al suolo in modo disomogeneo, su strisce di superficie non costanti e contigue.

“Ciò che non è a terra rischia di marcire nei prossimi giorni se non trattato con rapidi interventi da fare sui filari già da subito. Una delle stagioni più promettenti in termini di qualità delle produzioni e di quantità degli ultimi anni è andata persa in meno di un’ora”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Nuoro e Ogliastra, Michele Ena, che proprio nel Sologo cura diversi ettari di vigneti di famiglia.

Come ha già fatto più volte il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, – ha precisato Ena – ricordiamo al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, la necessità di rendere pienamente operativo lo strumento del Fondo di rotazione regionale. Un intervento da completare quanto prima per favorire le attività di assicurazione dei raccolti da parte degli agricoltori sardi. Gli eventi ambientali gravi – ha concluso Ena – sono in crescita esponenziale da alcuni decenni e se non governati con strumenti adeguati renderanno sempre più impossibile lo svolgimento delle attività agricole o allevatoriali in tutti i territori della Sardegna”.

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