Accise sui prodotti petroliferi alla Regione, che colpita dall’emergenza energetica in maniera più pesante rispetto alle altre regioni d’Italia. A chiederlo sono i Riformatori sardi, già promotori di un raccolta firme e di una lunga battaglia, tornata drammaticamente attuale, volta proprio a ottenere che le accise sulla benzina fabbricata in Sardegna restino alla Regione.

“La cronica fragilità del nostro tessuto economico, causata dall’insularità, rende la nostra terra più esposta ad uno shock come quello attuale – spiega il capogruppo dei Riformatori in Consiglio Regionale, Michele Cossa -. Le famiglie sono prostrate, le imprese sono sull’orlo del tracollo: si rischia di superare il punto di non ritorno. Abbiamo uno strumento a disposizione: quello dato dallo Statuto sardo (comma 1, lettera f) dell’art 8, e ancor di più il comma 2, una delle più importanti conquiste della “vertenza entrate” del 2006) che lo Stato non ha mai voluto riconoscere. È ora di fare fronte comune – attacca Cossa – nel richiedere un sacrosanto diritto del popolo sardo”.

Si tratta di risorse con le quali sarebbe possibile superare l’attuale crisi energetica, da programmare in chiave anti-crisi. Un tema sul quale i Riformatori non hanno mai abbassato la guardia e che ritengono strategico per affrontare le difficoltà che caratterizzeranno l’autunno e l’inverno. Dai calcoli precedentemente effettuati attraverso il Centro studi del partito, alla Sardegna spettano oltre 4 miliardi di euro dalle accise sui carburanti prodotti nell’Isola: di questi, ne incassa solo 560 milioni perché lo Stato riconosce solo una quota del carburante consumato in loco.

“Stiamo parlando di risorse che spettano da sempre alla Sardegna e che mai abbiamo avuto davvero il coraggio di chiedere allo Stato – continua Cossa – risorse che possono modificare radicalmente le prospettive economiche della nostra Isola è che possono essere destinate sia ai cittadini (dimezzando il prezzo della benzina) che alle imprese per renderle più competitive. Insieme – prosegue il capogruppo dei Riformatori – dobbiamo riscrivere gli accordi Stato Regione. Sappiamo che può apparire un obbiettivo irraggiungibile ma abbiamo già dimostrato vincendo la battaglia sull’insularità che uniti possiamo raggiungere obiettivi che oggi appaiono impensabili”, ha concluso Cossa.

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