Maria Del Zompo

“È indispensabile e urgente attuare un piano di emergenza adeguato che tenga conto delle peculiarità della insularità, della geografia, della distribuzione della popolazione e della vastità del territorio utilizzando opportunità già esistenti e quelle aggiuntive che possono essere messe in campo. Bisogna riscoprire il ruolo strategico del servizio pubblico e restituire al diritto alla salute la centralità nelle politiche nazionali che, bisogna riconoscerlo, nello scorso decennio è venuta appannandosi”. Lo dichiara Maria Del Zompo, ex rettrice dell’Università di Cagliari e candidata al Senato con il PD nel collegio del Sud Sardegna.

“Il diritto alla salute è sancito come inalienabile dalla Costituzione – prosegue Del Zompo -. Purtroppo non è così per la Sardegna ed il peggioramento della situazione nell’isola è evidente e sotto gli occhi di tutti. I decessi avvenuti durante la pandemia costituiscono un dato che non può non far riflettere. Se è vero che molti decessi sono imputati al Covid, pesa molto anche il dato dell’aumento della mortalità non causata dal virus e questo denota la fragilità del sistema sanitario messo in crisi nelle sue strutture ordinarie da una emergenza così grave”.

“In Sardegna – spiega Del Zompo – bisogna registrare un numero di decessi causati dal Covid inferiore rispetto alle altre regioni italiane probabilmente per una certa protezione, per la malattia grave, data dalla variabile genica di almeno uno dei geni del sistema HLA (molto importante per la risposta immunitaria) come dimostrato da ricerche condotte anche dall’Ateneo cagliaritano e pubblicate su riviste internazionali di alto prestigio”.

C’è però un altro aspetto da tenere in considerazione: “Nonostante questo apparente vantaggio – aggiunge Del Zompo -, è da notare un aumento di decessi non causati dal Covid rispetto agli anni precedenti: infatti nella nostra isola dei 2.240 decessi in più rispetto al quinquennio precedente solo 900 (il 40,4%) sono dovuti al Covid (dati dell’Osservatorio Regionale delle migrazioni METE) evidenziando che, rispetto al resto d’Italia la Sardegna si è dimostrata molto meno efficiente nel gestire la salute dei sardi dal 2019 a oggi, e certamente questo non è da imputare al personale sanitario che si è dimostrato  tutto  all’altezza della gravità della situazione ma denota una grave debolezza e fragilità organizzativa e di sistema da parte di chi doveva attuare le giuste decisioni e cioè la Giunta regionale attuale. Senza dimenticare il progressivo e drammatico peggioramento dei Pronto soccorso allo sbando in molti territori e la estrema fragilità della medicina territoriale”.

“Non posso accettare – conclude Del Zompo – quanto affermato dall’assessore alla Sanità che di più non si può fare e che quindi dovremmo rassegnarci a vivere con servizi alla salute gravemente deficitari: è una conferma del fallimento della gestione della sanità sarda e ognuno deve assumersi la propria responsabilità  e rispondere del proprio ruolo”.

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