“La Sardegna gioca un ruolo fondamentale in queste elezioni: c’è un elettorato deluso dalle politiche della Giunta di centrodestra nell’Isola, soprattutto nella sanità”. Un forte applauso in Piazza del Carmine per il segretario del PD Enrico Letta, atterrato nella mattinata di ieri a Cagliari per un tour de force che è iniziato nel capoluogo sardo e si è concluso a Sassari.
Durante la conferenza stampa tenutasi alle 11,15 nella sede del partito in via Emilia, a Cagliari, ha presentato i punti cardine del suo programma elettorale: giovani, sanità, insularità, energia e diritti civili.
“Queste elezioni – ha detto Letta – arrivano in un momento particolare per l’inserimento in Costituzione del riconoscimento dell’insularità. Una parola che per noi non deve essere una parola astratta con risorse che devono andare alle persone giuste per un percorso di compensazione di recupero delle difficoltà legate alla stessa insularità”. Il segretario dem si è poi soffermato sul tema della siccità: “Attueremo una politica sugli invasi, senza aspettare anni”.
Sul caro bollette, Letta ha ribadito che “non è pensabile che famiglie ed imprese si trovano ad affrontare cifre ed aumenti assurdi”. ”Siamo convinti – ci ha tenuto a precisare – che le sanzioni economiche a Putin rappresentino una via obbligata”.
Si è passato poi alla scelta dei candidati sardi: “Il fatto che la Sardegna sia stata amministrata male dà un vantaggio ai nostri candidati. Non è un caso che tutti i collegi uninominali nell’Isola siano contendibili: questo è già significativo. Vediamo la possibilità di una vittoria importante in Sardegna, con un doppio sguardo: un occhio guarda a Roma uno a Cagliari per il 2024”.
Sull proposta di Giorgia Meloni del Bicameralismo, Letta ha spiegato: “Se vinceremo, anche noi vorremo discutere di riforme della Costituzione assieme agli altri, ma le nostre saranno riforme delle parti non centrali della Costituzione. E lo faremo anche dall’opposizione. La Carta nella sua parte centrale va salvaguardata per quello che è perché funziona”.
Non sono mancati poi i diritti civili: “Ho ascoltato con attenzione le preoccupazioni della comunità sarda Lgbt – ha detto – perché sono timori che si possono estendere a tutta l’Italia. La destra dirà alle comunità Lgbt: ‘Basta, avete già le unioni civili’. Senza considerare che in questo campo l’Italia è indietro. E anche non fare passi avanti è sbagliato. Noi invece vogliamo andare avanti e completare le riforme”.
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