Un disegno di legge del Movimento 5 Stelle ha portato nella scorsa legislatura ad una rimodulazione del Parlamento e del Senato. Dopo il 25 settembre 2022 dunque ci saranno 345 poltrone in meno rispetto alle 945 previste precedentemente dalla Costituzione.

Cosa faranno allora, all’indomani del voto, i parlamentari non rieletti? In termini finanziari, il ritorno ad una precedente condizione potrebbe riservare risvolti non del tutto positivi.

Secondo una analisi del Sole24Ore sulle dichiarazioni dei redditi precedenti alla prima elezione emerge che un quarto dei deputati, prima dell’incarico parlamentare, non aveva uno stipendio che gli consentisse una autonomia.

In più, ben 110 deputati avevano un reddito inferiore ai 15 mila euro lordi all’anno (meno di mille euro netti al mese). Di questi, 30 non evidenziavano alcun reddito di lavoro o impresa, 8 guadagnavano meno di 1000 euro lordi all’anno mentre 24 non arrivavano a 5000.

Elaborando il totale dei redditi precedenti dei deputati in base al partito di presentazione alle elezioni è emerso che Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia avevano quelli più bassi. Ben più alti, invece, gli stipendi dei deputati del PD e di Forza Italia.

Quanto stipendio perderanno allora i deputati se non dovessero essere rieletti? Secondo le prime stime, annualmente mancheranno dal proprio conto in banca circa 50mila euro. Calcolando dunque i redditi precedenti, i parlamentari entrati per la prima volta a Montecitorio hanno visto lievitare il proprio reddito di 6 volte.

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