Sarebbe imminente la chiusura definitiva del poliambulatorio di via Nurazzeddu a San Gavino Monreale. Lo denuncia la FIALS che, già lo scorso marzo, aveva segnalato la possibilità che la Direzione della Asl Medio Campidano chiudesse a partire da maggio 2022 il poliambulatorio, smembrando le prestazioni sanitarie afferenti nei vari poliambulatori dei comuni limitrofi.

“La popolazione, giustamente allarmata per il rischio del depotenziamento dell’offerta sanitaria nel territorio comunale di San Gavino Monreale, era stata rassicurata con lo slittamento della chiusura giusto il tempo necessario per l’adeguamento dello stabile di via Pascoli, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale a titolo gratuito. Chiusura prevista per fine settembre e contestuale al trasferimento delle prestazioni e dei dipendenti nella succitata sede”, scrive il segretario provinciale Giampaolo Mascia in una lettera indirizzata al Direttore Generale Giorgio Carboni, al Direttore Sanitario Sergio Pili, al Servizio Professioni Sanitarie e al Sindaco di San Gavino Monreale Carlo Tomasi – ma il locale di via Pascoli parrebbe ad oggi non essere pronto per ospitare il poliambulatorio”.

“La FIALS, sempre attenta alle esigenze dei dipendenti e della popolazione allora come oggi si chiede: dove saranno ricollocate le prestazioni relative al punto prelievi ematici, orl, neurologia, oculistica, cardiologia, odontoiatria, reumatologia, pediatria e igiene pubblica? Dove sarà ricollocato personale sanitario attualmente in organico composto in prevalenza da dipendenti gravati da importanti limitazioni lavorative riconosciute e certificate dal medico competente aziendale? L’amministrazione comunale attualmente in carica come intende agire in merito, salvaguardando l’offerta sanitaria territoriale?

“La FIALS non è contraria a rendere l’Azienda più funzionale, razionalizzando al meglio le risorse ma, si ricorda alla Direzione della Asl 6 Medio Campidano, che il personale sanitario ha la sua dignità e che non può né dev’essere considerato una testa, un numero o minuti di assistenza – conclude la lettera aperta -. Pertanto, si auspica un maggiore coinvolgimento di tutto il personale con l’obiettivo comune di alleviare le criticità aziendali esistenti e migliorare i servizi erogati alla popolazione del Medio Campidano. Fermo restando, ove ne venissero ravvisati gli estremi, a tutela del personale interessato, il ricorso a tutti i mezzi consentiti dalla legge, nessuno escluso”.

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