Il 2022 è il 161° anno di “dominazione italiana”. Lo ricorda la data riportata nel comunicato stampa con cui il partito indipendentista Sardigna Natzione, che durante la campagna elettorale aveva invitato i sardi a disertare le urne, esprime la sua lettura del voto di domenica esultando per il fortissimo astensionismo che ha connotato la Sardegna in quest’ultima tornata elettorale (siamo una delle regioni italiane in cui si è votato di meno).

“Il vero vincitore di questa tornata elettorale è la gente sarda che ha bocciato sonoramente il sistema politico italiano che ha chiamato i sardi a votare i vassalli dei partiti italiani decisi altrove per gli interessi di altrove – scrive il leader Bustianu Cumpostu -. Un sardo su due non ha risposto alla chiamata e molti hanno annullato o invalidato la scheda o la hanno bruciata, una risposta chiara di rifiuto del sistema politico che con ricatti e promesse per allochi ha chiamato i sardi a volersi male e perpetuare il governo di chi è causa di tutti i disastri ambientali, occupazionali, economici, culturali e psicologici che gravano oggi sul nostro popolo”.

“Noi indipendentisti di Sardigna Natzione abbiamo chiesto ai sardi di volersi bene e non andare a votare ma non vogliamo certo cantare vittoria di partito ma di popolo sì. Si è una vittoria di popolo perché i sardi che si sono messi i tappi di cera e si sono legati all’albero maestro per non farsi ingannare dalle sirene che con promesse fasulle e richiami ideologici li chiamavano a dare la delega ai vassalli dei baroni d’oltremare hanno risposto con un chiaro NO”, continua Cumpostu.

“Noi indipendentisti sappiamo che quel NO non è purtroppo un voto politico consapevole trasformabile in sistema politico liberatore ma è comunque leggibile politicamente e la lettura è di chiaro rifiuto della sudditanza e del ruolo di colonia interna assegnato alla Sardegna dallo stato italiano e imposto tramite il sistema politico di baroni tricolori e vassalli sardi”.

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