Vengono venduti come prodotti artigianali sardi ma provengono dal Pakistan. E così chi acquista una tradizionale “arburesa” o una “pattadesa” si trova in mano un oggetto di fattura scadente realizzata dall’altra parte del globo.

Quello scoperto recentemente dalla Guardia di Finanza e che riguarda i coltelli a serramanico tipici dell’Isola è solo uno dei tanti esempi di contraffazione: nell’ultimo anno le fiamme gialle hanno sequestrato in tutta Italia 565 milioni di prodotti contraffatti. Si va dall’abbigliamento alle scarpe, passando per profumi, detersivi, giocattoli, cosmetici, prodotti elettronici, biciclette e addirittura ricambi per auto.

La maggior parte della merce taroccata che arriva in Europa proviene dall’estremo oriente (Cina e Hong Kong) ma anche dal medio oriente (Turchia e Pakistan). In Italia, secondo l’Ocse, il giro d’affari delle importazioni di merci contraffatte è pari a quasi 10 miliardi di euro annui.

Il problema non è solo economico, ma riguarda anche la sicurezza dei consumatori. I prodotti non originali, infatti, sono spesso realizzati ignorando i più basilari standard di sicurezza: i materiali utilizzati possono essere tossici o pericolosi per la salute. Per questo la merce contraffatta, quando rinvenuta dalla Guardia di Finanza, viene distrutta. Solo raramente, se le verifiche in laboratorio ne dimostrano la “sicurezza”, i capi di abbigliamento o i giocattoli vengono devoluti in beneficenza dopo aver rimosso etichette e altri segni distintivi.

(Foto credit: Ansa)

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it