Da diversi giorni la gente protesta contro il deposito per lo stoccaggio del gnl che i residenti della periferia di Torpè pensano sia troppo vicino alle case. Ma ieri la situazione  è sfociata nella violenza: una bomba è infatti esplosa intorno alle 20.30 a Poiu o la località dove si trova il depuratore. Nel muro di cinta della struttura sono comparse alcune scritte contro il deposito di gas in costruzione (“A Torpé no gas”) e una croce.

Si tratta probabilmente di un messaggio intimidatorio contro la società Medea che vorrebbe costruire l’infrastruttura nell’area di Istrumpadoglios, area che il Comune e i cittadini non ritengono idonea.

“Condanniamo il gesto, non si risponde così a quella che si ritiene una ingiustizia – ha dichiarato all’Ansa il sindaco Martino Sanna – Esiste la via del dialogo che noi stiamo percorrendo: l’assessora regionale all’Industria Anita Pili ci ha dato disponibilità a convocare a giorni un tavolo tra Regione, amministrazione comunale e Medea Italgas per trovare una soluzione alternativa alla zona di Istrumpadoglios per realizzare il deposito. La violenza è inaccettabile”.

“Un episodio vile ed inqualificabile, contrario ai principi su cui si fonda la civile convivenza, ha poi commentato il deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis. “Non occorre abbassare la guardia di fronte a certi atti davvero ingiustificabili – conclude Pittalis – che non possono certo portare ad un dialogo costruttivo sulla realizzazione di un’opera essenziale per il futuro energetico del territorio”.

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