“Questa è una norma da Stato di polizia e non possiamo restare in silenzio”. Così Alessandra Todde, vicepresidente e deputata del Movimento 5 Stelle, scrive in un post sulla sua pagina Facebook, in riferimento al nuovo decreto “rave party” approvato oggi dal Consiglio dei ministri in cui, tra gli altri provvedimenti, aggiunge l’articolo 434 bis al già esistente 434 del codice penale.

Come recita il testo dell’articolo: “Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”.

Durissime le reazioni dell’opposizione, da Enrico Letta a Giuseppe Conte e Carlo Calenda, che parlano di “norma contro i diritti civili di libertà ed espressione”.

Come sostiene la stessa Todde nel suo post “il Movimento 5 Stelle ha già dichiarato che le azioni mirate a una maggiore prevenzione e al contrasto dell’illegalità ci avrebbero trovato disponibili al confronto, ma il modo con cui si sta intervenendo è gravissimo e vergognoso: 6 anni di carcere per chi promuove un raduno ma anche per chi vi partecipa. Una pena più alta di chi occulta un cadavere, adesca minorenni, commette un omicidio colposo o attenta a un edificio con un ordigno esplosivo. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere”.

“Il Governo dimostra la sua totale intolleranza per i nostri giovani – prosegue Todde – che si riuniscono pacificamente in campagna, in un edificio, una strada, una piazza e la fattispecie si potrà applicare anche nelle scuole, nelle fabbriche, nelle università. Soltanto pochi giorni fa abbiamo visto le manganellate sulle teste degli studenti a Roma. È questo il dialogo che il governo vuole costruire con i cittadini? È questo il concetto di legge e ordine che ha in mente la destra italiana?”.

“Ho seguito le crisi industriali per 3 anni e sono stata più volte in fabbriche occupate insieme ai prefetti. Cosa accadrebbe in situazioni analoghe con questa nuova norma? Sgomberi forzati? Lavoratori in manette? Violenza? Che ruolo avrebbe lo Stato? Non più di mediazione ma di repressione?”, prosegue la deputata pentastellata.

“Ci aspettavamo come primo atto del Governo un intervento per il caro-bollette e per combattere l’inflazione al 12%. Nulla di tutto ciò – aggiunge Todde -. Hanno preferito occuparsi di Modena, dove era già intervenuta la Prefetta senza utilizzo di violenza, dimenticandosi però del raduno dei nostalgici del fascismo a Predappio – e arrivando poi addirittura a giustificarlo – o delle botte agli studenti a La Sapienza”.

“Doppia morale? Ambiguità? Tolleranza verso l’apologia del fascismo? No grazie. Ci batteremo con tutte le nostre forze per contrastare questa deriva”, conclude Todde.

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