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Un miraggio che si chiama Alitalia. In questi giorni ricorre un anniversario che non suscita certamente emozioni e ricordi piacevoli per i consumatori. Un anno fa, di questi tempi, si celebrava infatti la fine della storica compagnia di bandiera ed iniziava la lunga, estenuante e, per il momento, vana attesa dei passeggeri per i rimborsi.

Le associazioni di consumatori sono pronte a dare battaglia. “A distanza di un anno dall’ultimo volo – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale Centro per i Diritti del Cittadino ETS Codici – ci troviamo ancora nelle condizioni di dover segnalare il mancato rimborso di chi aveva acquistato un biglietto per i voli cancellati prima del 14 ottobre, la fatidica data che ha segnato la fine di Alitalia e l’inizio di Ita Airways. Abbiamo inviato diffide e segnalazioni, ma ad oggi continua a regnare un silenzio assordante. Un fatto grave e inaccettabile, su cui il nuovo Governo dovrebbe intervenire”.

“La situazione era ben nota e chiara a tutti – ricorda Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici –. La chiusura di Alitalia non è stata un fulmine a ciel sereno. Se ne parlava da mesi, anche per quanto riguarda lo stop alla vendita di biglietti dopo il 15 ottobre, i rimborsi ed i voucher. C’erano tutti gli elementi per prepararsi al passaggio di testimone in maniera lineare e trasparente, così da tutelare i consumatori, che invece sono stati praticamente abbandonati a loro stessi. Ancora oggi riceviamo segnalazioni di persone che non hanno ricevuto il rimborso per il volo cancellato prima del 14 ottobre. Nonostante siano stati attivati due fondi, i passeggeri non hanno visto nemmeno un euro. Nessuna comunicazione, nessuna informazione. Una vicenda che si commenta da sola e che ci auguriamo venga finalmente affrontata per trovare una soluzione. L’invito che rivolgiamo ai consumatori è comunque quello di non arrendersi. Anche durante la pandemia ci sono state situazioni surreali. Diritti basilari sono stati ignorati e calpestati. Ma proprio perché i diritti ci sono e sono riconosciuti da autorità e istituzioni internazionali bisogna battersi per farli valere, per tutelarli. Ed è quello che continueremo a fare, anche per Alitalia”.

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