Un’area di 12mila metri quadri a Cuglieri, in provincia di Oristano, è stata protagonista di un importante intervento di rigenerazione ambientale, con l’obiettivo di rispristinare il patrimonio naturalistico locale andato distrutto a causa del grave incendio che più di un anno fa ha devastato il territorio in quest’area.

L’area, situata presso il castello del Montiferru, conosciuto come Casteddu Etzu, si trova nel territorio di Cuglieri, che a causa dell’incendio del 23, 24 e 25 luglio 2021 ha subito una delle più grandi catastrofi ambientali in Italia. Sono andati distrutti circa 12mila ettari tra bosco e oliveti, che vantavano una tradizione plurisecolare, oltre ad esemplari millenari di oleastri, lecci, corbezzoli e impianti datati che risalivano a oltre 500 anni, divorati dalle fiamme.

L’intervento di tutela ambientale realizzato con il progetto di Nespresso è stato quindi volto al recupero ambientale dell’area pubblica e alla pulizia del percorso di accesso al manufatto medievale. Alle pendici del maniero e nella parte di accesso allo stesso, si è provveduto alla ripulitura delle zone bruciate e al recupero delle piante sopravvissute alle fiamme, in particolare alcune ceppaie di leccio. Si è poi proceduto contestualmente alla messa a dimora di oltre 400 piante per ri-naturalizzare l’area.

“L’intervento che ha coinvolto Cuglieri dimostra che anche i territori dei paesi più piccoli, colpiti da immani catastrofi ambientali come è capitato a noi lo scorso anno, riescono a conquistare la solidarietà di associazioni e aziende, come Nespresso, sensibili alla rigenerazione di boschi, oliveti, pascoli e siti dal forte legame affettivo con i residenti”. Lo ha detto il sindaco di Cuglieri, Andrea Loche.

“Casteddu Etzu – ha aggiunto il primo cittadino – rappresenta un luogo simbolo di questi territori e delle persone che, con le loro migliaia di storie di vita, li hanno vissuti fin dai secoli più lontani. Il progetto di bonifica dell’area e di ripristino rappresenta per le comunità locali un momento di recupero importante che fa bene alla nostra terra e allo straordinario paesaggio che dalle montagne ci accompagna fino al mare”.

“L’intervento di ripristino ambientale che abbiamo portato avanti a Cuglieri ci rende molto orgogliosi e rappresenta per noi la concretizzazione del nostro impegno per tutelare territorio e ambiente. Il progetto di rinaturalizzazione che abbiamo presentato oggi è solo l’ultimo di una serie di azioni che abbiamo intrapreso lungo tutto lo Stivale attraverso “Le città che respirano”. Una responsabilità che ci ha portato quest’anno a ottenere la certificazione B Corp e a trasformarci in Italia in Società Benefit”, ha dichiarato Silvia Totaro, sustainability manager di Nespresso Italiana.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’area sono intervenuti Andrea Loche, sindaco del Comune di Cuglieri, Pietro Paolo Arca, presidente Associazione Montiferru, Silvia Totaro, responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana, Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna e Alessandro Martella, direttore commerciale di AzzeroCO2.

Un segnale di ripartenza che si unisce a quello che oggi è considerato a tutti gli effetti un simbolo di rinascita di questa zona ferita: l’oleastro millenario di “Sa Tanca Manna” a Cuglieri, divorato dalle fiamme e dato quasi per perduto per sempre. Solo la dedizione e la tenacia instancabile di alcuni volontari dell’Associazione Montiferru, che per mesi lo hanno accudito montando dei teli per proteggerlo dai raggi solari, innaffiandolo e ripulendolo dalle sterpaglie, ha permesso al Patriarca di rigenerarsi e di ripartire la scorsa primavera con dei nuovi germogli.

“La storia di riscatto di questa terra – ha ricordato il presidente dell’Associazione Montiferru, Pier Paolo Arcaè racchiusa proprio nella lotta per la vita del grande oleastro: una sofferenza che non cede alla rassegnazione grazie all’impegno di tanti cittadini che hanno a cuore il futuro di questi luoghi e delle comunità che lo popolano. Ecco perché l’iniziativa di oggi continua ad animare questo percorso di rinascita che ci permetterà di ridare a questo angolo di Sardegna la vita e la bellezza compromessa dalla furia delle fiamme”. 

“Il progetto di rinaturalizzazione ci ha permesso di dare un contributo nel ripristino del patrimonio naturale di Cuglieri devastato dal grave incendio che ha interessato l’area. Un intervento posto in essere in collaborazione con l’Associazione Montiferru, che è impegnata in prima linea per garantire la ricostruzione e la tutela di questo importante ecosistema, e che vuole essere un segno di speranza per la rinascita del territorio con l’obiettivo non solo di ricostituire quanto andato perduto ma di incrementare il valore ecosistemico dell’area – ha dichiarato Alessandro Martella, direttore commerciale di AzzeroCO2 –. L’iniziativa rientra nel progetto europeo ‘LIFE Terra’ che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori, un esempio concreto di come il lavoro sinergico tra diverse realtà consenta di restituire pregio ai nostri territori e consegnare ai cittadini luoghi fruibili a contatto con la natura”.

“L’incendio dell’estate 2021 ha distrutto un’area molto vasta del Montiferru. Per la ricostruzione della sua originaria bellezza e ricchezza di biodiversità è necessaria un’opera di rinaturalizzazione molto ampia che richiede l’impegno collettivo di numerosi soggetti, affinché questo territorio possa rinascere”, ha dichiarato Annalisa Colombu, presidente regionale di Legambiente. “Questo progetto costituisce un tassello prezioso di ricucitura, si realizza all’interno di Mosaico Verde con diverse specie autoctone, cresciute in Sardegna e per questo più resilienti, capaci di affrontare la sfida del cambiamento climatico in corso, di attrarre e accrescere la biodiversità”, ha concluso Colombu.

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