Il 2022 è stato l’anno della ripresa. Dopo due anni di pandemia sono state allentate a poco a poco le restrizioni da Covid, e anche in Sardegna la vita è tornata ad essere quella di prima, seppur con qualche riserva.

Le strade e le piazze isolane, da nord a sud, son tornate a riempirsi, tra un abbraccio agli amici di sempre, i concerti e tante, tantissime manifestazioni culturali che hanno animato e accompagnato le nostre serate dall’estate scorsa fino a oggi.

Anche quest’anno, però, abbiamo dovuto fare i conti con il forte impatto del cambiamento climatico sulle nostre vite. Gli incendi divampati nell’Isola da luglio fino a settembre ne sono la prova, insieme ai bruschi temporali e ondate di maltempo che hanno distrutto interi raccolti e serre agricole.

Gioe e dolori hanno attraversato la Sardegna, con tanti traguardi importanti raggiunti, come l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, e tante date da segnare nel calendario, da Grazia Deledda a Enrico Berlinguer fino ai festeggiamenti per il campione rossoblù Gigi Riva.

La fine delle restrizioni da Covid: la Sardegna è “zona bianca”

Già a partire da gennaio 2022 il governo Draghi ha deciso di allentare le restrizioni da Covid. A partire dal primo giorno dell’anno nuovo sono infatti cambiate le regole della quarantena, insieme a quelle riguardanti le mascherine Ffp2. Ma il vero cambiamento è arrivato l’1 giugno, quando la Sardegna ha raggiunto i parametri necessari per diventare zona bianca. Una decisione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti i residenti isolani, ai loro familiari che son potuti tornare a visitare mamme, papà e nonni, ma anche ai commercianti che per due anni hanno subìto le restrizioni da pandemia.

Incendi e temporali, due facce del cambiamento climatico

L’estate in Sardegna fa rima con il dramma degli incendi che ogni anno distruggono migliaia di ettari di boschi, terreni agricoli e strutture utili ai lavoratori della nostra terra. Nel 2022 il picco si è raggiunto nel mese di agosto, quando si è registrata una media di circa 20 incendi al giorno. L’area del Cagliaritano è stata tra le più colpite insieme quella della Barbagia e, ancora una volta, del Montiferru e del Marghine.

A favorire il divampare dei roghi nell’Isola è senza dubbio il cambiamento climatico, che ha causato una forte siccità che preoccupa gli esperti e i lavoratori del settore agricolo. Tanti gli appelli delle associazioni di categoria per organizzare un programma regionale ben definito in modo da prevenire i disastri cui assistiamo sempre più spesso.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: temporali e nubifraghi, che anche quest’anno non hanno risparmiato l’Isola. Soltanto nel mese di novembre a Bosa il Temo ha esondato invadendo il centro abitato, ad Alghero e nell’Oristanese i sindaci son stati costretti a chiudere anche le scuole e gli uffici pubblici. Disagi anche a Terralba e San Nicolò d’Arcidano, dove il forte vento ha scoperchiato diverse serre.

Il crollo dell’aula del Magistero a Cagliari

Paura e rabbia hanno attraversato studenti, genitori e docenti dell’Università di Cagliari in seguito al tragico crollo dell’aula del Polo Sa Duchessa, in via Trentino, avvenuto poco prima delle 22 del 7 ottobre scorso.

Un evento che ha fatto tremare le istituzioni, perché soltanto qualche ora prima si erano tenute delle lezioni dei corsi di laurea di Lingue dell’Ateneo cagliaritano. Per questo la Procura di Cagliari ha subito aperto un fascicolo con l’accusa contro ignoti di disastro e crollo colposo di edificio. Tra gli indagati, risultano anche il rettore Francesco Mola, il direttore generale dell’Ateneo Aldo Urru, la dirigente del settore investimenti, manutenzione immobili e impianti Antonella Sanna, e Agostino Zirulia del settore Investimenti e manutenzioni Edilizia e impianti. Più avanti, i giudici hanno inserito nel registro anche le ditte che si sono occupate della manutenzione della struttura.

Il giorno dopo il fatto, centinaia di studenti universitari sono scesi in piazza a manifestare per chiedere controlli ad hoc su tutte le aule e le strutture dell’Ateneo di Cagliari che presenta gravi falle, come mostrano le foto pubblicate dagli stessi studenti e che hanno fatto il giro del web.

I 150 anni del Premio Nobel Grazia Deledda

L’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda è stata un’occasione più unica che rara per omaggiare l’unica donna a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Tutt’altro che “brava massaia”, come la definì Luigi Pirandello, l’autrice nuorese seppe dimostrare tutta la sua voglia di ribellione a una società rigida e violenta nei confronti delle donne della sua epoca. Il suo best seller “Canne al vento” (1913) fu un vero e proprio atto rivoluzionario, di certo non ben visto dalla gente della sua città natale, che le rivolse l’appellativo di “donnaccia” per la sua unica colpa di aver scelto per sé – e per le sue lettrici – la libertà.

Tantissimi gli eventi che hanno celebrato la scrittrice sarda da nord a sud dell’Isola. Dalle “Giornate deleddiane” organizzate dall’Isre, che hanno ripercorso le origini dell’autrice sarda e le tradizioni culturali, sociali e anche culinarie della società in cui crebbe, ai murales realizzati a Nuoro, Sant’Antioco e Galtellì da artisti locali e internazionali, fino alla riproduzione del film della nota regista Cecilia Mangini e la skill “Parole di Grazia” su Alexa.

Un riconoscimento sentito, arrivato troppo tardi per lei, che ha sempre tenuto stretto il suo grande amore per l’Isola: “Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne, ho ascoltato i canti, le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo. E così si è formata la mia arte, come una canzone, o un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo”, diceva alla consegna di quel Premio che accolse con grande soddisfazione e sentimento.

Il Cagliari finisce in Serie B, la rabbia dei tifosi

Il Cagliari aveva una sola possibilità per restare in serie A: vincere. E invece, nonostante qualche buona occasione, contro il Venezia già retrocesso, imbottito di giovanissimi, non è andato oltre un triste pareggio, caratterizzato da soli sette tiri in porta e otto minuti di recupero. Poca, pochissima roba.

Il 25 maggio scorso segna una dolorosa sconfitta con la retrocessione in serie B per la squadra rossoblù guidata da Mazzarri e lascia tantissimi tifosi arrabbiati, delusi, inermi. Una partita che si poteva giocare diversamente, con più grinta, senza dubbio, con la voglia di farsi valere.

E invece nulla, il Cagliari finisce in serie B dopo un’annata fallimentare.

Il principio di insularità entra in Costituzione

È il 28 luglio 2022 quando la Sardegna conquista un risultato storico. La Camera dei deputati vota a favore della proposta di legge che riconosce il principio di insularità in Costituzione. “La Sardegna è oggi più forte e capace far valere diritti troppo a lungo negati, per avere giuste compensazioni degli svantaggi che la condizione insulare comporta”, ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas.

L’Isola diventa così capofila del partenariato delle Regioni insulari periferiche del Mediterraneo costituito da Corsica (Francia), Isole Baleari (Spagna), Gozo (Malta), Isole Ionie e Creta (Grecia), la Regione Sarda avrà il compito di organizzare una conferenza politica di altissimo livello che verterà sul tema dell’insularità.

“Un’altra data storica per la Sardegna: la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana il nuovo comma aggiunto all’art. 119 della Costituzione, il principio di insularità”, ha commentato il presidente della Commissione speciale per l’insularità Michele Cossa.

La guerra in Ucraina e le conseguenze per l’Isola

L’invasione russa in Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022, porta a fortissime sanzioni economiche che coinvolgono anche la Sardegna. Qui, infatti, e precisamente in Costa Smeralda, vengono congelate e sequestrate decine di ville, yacht e altri beni di lusso di proprietà dei magnati russi, molto vicini al presidente Putin. Un colpo duro per gli oligarchi ma anche per chi lavora nel settore alberghiero e più in generale del turismo nell’Isola. Sono decine e decine infatti i licenziamenti registrati nel corso dell’anno.

Non tutti, poi, vogliono rinnegare lo stretto legame tra il territorio e i magnati miliardari. Tra questi il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, che non revoca la cittadinanza onoraria al russo-uzbeko Alisher Usmanov, il quale, tra l’altro, durante la pandemia da Covid, ha donato alla Regione Sardegna 500mila euro per contribuire alla lotta contro il coronavirus.

Ma il pugno duro contro gli oligarchi russi non è l’unica conseguenza della guerra in Ucraina. Già prima dell’arrivo della stagione autunnale iniziano a intravedersi gli effetti di una crisi energetica senza precedenti, che metterà a dura prova cittadini e imprese italiane. La protesta nazionale dei negozianti arriva anche a Cagliari, a fine agosto, dove si vedono alcune bollette esposte in vetrina, per denunciare l’aumento record delle spese di gas ed elettricità.

Nell’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, si stima che circa 175mila famiglie, ovvero quasi 387mila persone, sono a rischio povertà energetica.

Il compleanno del campione rossoblù Gigi Riva

Quest’anno il campione del Cagliari Calcio ha compiuto 78 anni. In centinaia nell’Isola hanno voluto celebrare quel fortunato 7 novembre, ciascuno a modo suo.

Soprannominato “rombo di tuono”, per la sua grinta sul campo capace di trascinare un’intera squadra, Gigi Riva è stato ricordato nel film del regista Riccardo Milani, presentato in anteprima al Teatro Massimo di Cagliari con una standing ovation del pubblico in sala, dov’era presente lo stesso Riva. La pellicola è stata un vero e proprio successo: soltanto in Sardegna ha totalizzato circa 14mila presenze e oltre 90mila euro di incasso in 10 giorni di programmazione.

Tra i tanti personaggi che hanno tenuto a festeggiarlo anche il noto comico Benito Urgu, e il sindaco di Mandas Umberto Oppus che lo ha nominato cittadino onorario del paese. Non poteva mancare, poi, lo spendido murale realizzato da Manu Invisible sulla facciata dell’Istituto comprensivo “E.Cortis” a Quartucciu.

L’anniversario della nascita di Enrico Berlinguer

Cento anni fa, il 25 maggio 1922, nasceva a Sassari Enrico Berlinguer, uno dei politici più importati e benvoluti del Novecento. L’anniversario della nascita del leader del Partito comunista italiano è stato celebrato all’Università di Sassari in una cerimonia a cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tanti gli eventi per ricordare il segretario nazionale del PCI dal 1972, per il suo ruolo fondamentale nel rendere autonomo il partito italiano da quello sovietico, inaugurando un modello nuovo che fu chiamato eurocomunismo. Tra tutti i suoi interventi, quello del Compromesso storico nel 1977 fu quello più discusso, specie in seguito alla tragica morte del leader della DC Aldo Moro.

“Una politica fatta di passione civile e rigore morale” ha commentato il presidente della Regione Christian Solinas in occasione del centenario. “Comprese che i problemi più drammatici venivano dagli squilibri socioeconomici tra area del benessere e della fame”, ha aggiunto.

Una figura che seppe intuire i profondi cambiamenti epocali, fatti anche di innovazione e digitale. “Il ruolo di Berlinguer, in quanto dirigente di un partito politico, è stato quello di interpretare i tempi in cui viveva e di guardare verso il futuro, cercando di capire quali sarebbero stati i cambiamenti che potevano essere utili e importanti da un punto di vista politico. Tra tutti, l’informatica digitale” ha tenuto a ricordare Roberto Battiston, ex presidente della Agenzia Spaziale Italiana, durante il primo incontro del ciclo di seminari “La cultura italiana negli anni di Enrico Berlinguer” organizzato per l’occasione.

Ma non solo, lo storico leader del PCI è stato omaggiato anche in un documentario inedito, realizzato dagli studenti dell’Ateneo cagliaritano, che ripercorre le tappe del suo viaggio in Sardegna nel 1984.

Non poteva mancare, poi, il sentito ricordo della sua città natale, Sassari, dove è stata realizzata una targa commemorativa a cura dell’artista Igino Panzino, di fronte alla casa dove nacque, in viale Dante Alighieri 15.

L’archeologia sarda alla conquista del mondo

Il 7 maggio scorso, a pochi giorni dalla ripresa dell’ultima campagna di scavo, a Mont’e Prama sono emersi i resti di due nuove statue di Giganti, che andranno ad aggiungersi all’esercito in pietra di guerrieri, arcieri e pugilatori di tremila anni fa che oggi stanno facendo il giro del mondo.

E in effetti, questo è stato l’anno del “tour dei Giganti”, che hanno raggiunto mete internazionali come Berlino, San Pietroburgo e Salonicco. Un grande successo anche a Napoli, dove si è deciso di prolungare la permanenza delle statue di pietra di prestigioso valore storico e artistico.

Ma tra i grandi risultati raggiunti dall’archeologia sarda c’è anche la ricerca sui guerrieri nuragici condotta dall’Università di Aahrus, in Danimarca, e pubblicata sulla rivista scientifica Praehistorische Zeitschrift, poi ripresa da Science e diventata conosciuta in tutto il mondo grazie alla rete tv statunitense CNN.

A maggio poi è arrivata un’altra grande notizia, questa volta dall’area archeologica di Tharros, dove è stato trovato il quartiere artigianale dell’antica città punica, di cui si conservano pochissimi casi analoghi in tutto il Mediterraneo.

Un mondo che affascina e incuriosisce migliaia di persone da ognidove, come confermato dal Salone di Torino 2022, dove si sono registrate tantissime richieste e prenotazioni d’acquisto delle guide turistiche a firma degli archeologi nostrani.

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