Tre visite a sorpresa dell’assessore alla Sanità Carlo Doria, che si è presentato nei pronto soccorso del Brotzu, del Santissima Trinità e del Policlinico. 

Tra martedì scorso e la giornata di ieri, l’esponente della Giunta Solinas ha voluto guardare coi suoi occhi le condizioni in cui versano i tre principali ospedali di Cagliari.

Ma quelle nel capoluogo sono soltanto le ultime delle tante visite dell’assessore regionale nelle strutture ospedaliere dell’Isola. “Ho iniziato a girare da circa un mese, presentandomi nelle fasce orarie che in genere sono le più problematiche”, ha detto Doria interpellato dall’Unione Sarda. Ai direttori generali è stata data una linea decisa: “Ho proibito di tenere i pazienti nei corridoi. Non siamo in Kosovo, i malati non possono essere tenuti ammassati come accadeva lì durante la guerra”, aggiunge l’assessore alla Sanità.

Scene di tutti i giorni, per chi lavora negli ospedali isolani. L’ultima a Is Mirrionis, mercoledì notte, dove Doria ha trovato alcuni pazienti allettati sulle barelle, proprio nei corridoi: “Erano otto. E ho scoperto che in pronto soccorso avevano l’area di osservazione breve intensiva libera: lì ne potevano essere ospitati almeno quattro”. Mancava però un infermiere per poterli seguire tutti. “Penso sia inaccettabile – ha detto Doria – per questo ho chiamato il manager Marcello Tidore, che quell’infermiere l’ha trovato”.

Ma le situazioni più critiche, spiega ancora l’assessore regionale, sono altrove: “Trovo antipatico fare una classifica, ma ho rilevato maggiori problematiche a Sassari, Nuoro, Carbonia e Oristano”. Servono soluzioni a lungo termine, dice Doria: “Ho chiesto anche interventi strutturali per dare il massimo servizio possibile a chi arriva nei pronto soccorso, che se è lì vuol dire che non sta bene”.

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