Sono tantissimi i geni incompresi di tutto il mondo. Da Albert Einstein, che a scuola “zoppicava”, a Vincent Van Gogh che diventò famoso soltanto dopo la sua morte. Poi c’è Ennio Morricone, musicista, compositore e arrangiatore di fama internazionale, scomparso all’età di 92 anni a Roma il 6 luglio 2020.

Tutti conoscono le sue colonne sonore più famose per i grandi classici del cinema contemportaneo: da “Per un pugno di dollari” e “C’era una volta in America” di Sergio Leone, a “Hateful eight” di Quentin Tarantino.

Non tutti, però, avevano colto da subito il suo talento. A raccontarlo è lo stesso Morricone in un’intervista di Walter Veltroni pubblicata postuma, nella giornata di ieri, dal Corriere della Sera. Qui il grande musicista svela di aver fatto il concorso per diventare direttore del Conservatorio di Sassari, ma fu clamorosamente bocciato.

Arrivò quarto, e la sua vita prese un’altra strada, quella degli arrangiamenti. Una strada che gli valse l’Oscar alla carriera nel 2007 e tantissimi altri prestigiosi riconoscimenti per le sue opere d’arte messe in musica.

Morricone racconta ancora della volontà del suo maestro Goffredo Petrassi che lo voleva compositore puro e insegnante di Composizione in un conservatorio, ma non autore di arrangiamenti. Il musicista provò a seguire l’indicazione del suo amato docente, ma venne bocciato: “Fu la mia fortuna”, commenta il grande talento nostrano.

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