I medici di base della Sardegna sono sul piede di guerra a seguito della proposta di aumentare da 1.500 a 1.800 il numero di pazienti assistiti. Da qualche anno nell’isola si registra una sempre maggiore carenza di professionisti, anche a causa dei prepensionamenti e della poca attrattività di questa professione per i giovani. Nel contempo, spesso e volentieri, i medici specialisti del Servizio sanitario nazionale sono restii a prescrivere i farmaci e le analisi di laboratorio e non compilano i certificati di malattia, costringendo anche i pazienti che usufruiscono del servizio pubblico a rivolgersi al proprio medico di base.

Per questo il sindacato autonomo sardo Snami – che da tempo sta cercando di prospettare possibili soluzioni per questa situazione  insostenibile – fa un appello all’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria affinché intervenga con un atto formale per il “rispetto delle regole da parte dei medici specialisti del Servizio sanitario nazionale”.

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