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“È una bellissima notizia per la Sardegna e per il Paese l’accordo tra i governi di Italia e Algeria che hanno deciso di far ripartire il progetto del metanodotto Galsi. È un’opera di grandissimo valore strategico che ci mette nelle condizioni di diventare un hub energetico di primaria importanza a livello europeo. E come Sardegna al Centro non possiamo che essere ancora più soddisfatti per aver più volte in questi anni sollecitato la ripresa del progetto.”

Lo afferma il coordinatore regionale di Sardegna al Centro Antonello Peru a proposito della notizia. annunciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, della ripresa del progetto per la realizzazione del gasdotto, che tramite la Sardegna dovrebbe portare in Italia dall’Algeria gas, idrogeno ed energia.

In realtà il progetto Galsi, di cui si parla da tantissimi anni, è stato un cavallo di battaglia della destra sarda ai tempi dell’allora assessore all’Industria Giorgio La Spisa e sin da tempo immemorabile aveva incontrato la fiera opposizione dell’ambientalismo nostrano e di parte della sinistra più ecologista, contraria al fatto che la Sardegna sarebbe stata praticamente sventrata in due dalla invasiva infrastruttura.

L’accordo formale tra Italia e Algeria risale al 2009. Il progetto sarebbe dovuto essere ultimato nel 2012. Proprio a causa dei forti interessi russi era invece stato accantonato nel 2017 quando la Regione era governata da Francesco Pigliaru.

Le indiscrezioni sul nuovo accordo tra Algeria e Italia erano state date in esclusiva da questo giornale online già nel marzo dello scorso anno. Ma soprattutto in una inchiesta avevamo evidenziato, grazie ad alcune rivelazioni di un economista algerino, come il progetto originario fosse stato accantonato non tanto per la contrarietà degli ambientalisti, quanto a causa dei fortissimi interessi del colosso russo Gazprom.

“Lo scorso mese di marzo, quasi inascoltati, come Sardegna al Centro avevamo pubblicamente segnalato l’assoluta urgenza di avviare ogni tipo di azione nei confronti del governo per valutare i tempi di accantierabilità del metanodotto – esulta ora Peru -. Avevamo evidenziato che il Galsi avrebbe potuto essere l’investimento ideale di medio periodo per garantire alla Sardegna e all’Italia l’indipendenza energetica dalla Russia ma anche per accompagnare la transizione energetica della nostra isola, evitando investimenti insufficienti sui rigassificatori. La nostra Regione potrebbe avere il metano anche in tempi più brevi rispetto a quelli di qualsiasi altra opera, con un’infrastruttura pronta per accogliere in futuro anche l’idrogeno. Ora quest’opera, erroneamente messa da parte, ritorna d’attualità e viene giustamente ritenuta strategica dal Governo. Verrebbe da dire, finalmente per quella che potrebbe rappresentare davvero una svolta storica per le politiche energetiche della Sardegna e dell’Italia.”

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