“Entro la fine del 2023 la Sardegna avrà la flotta Trenitalia più giovane rispetto a tutte le altre regioni italiane, con un’età media di 7 anni. I due treni ibridi Blues presentati ieri alla stazione di Cagliari segnano infatti l’ultimo miglio di un processo di ammodernamento della flotta – incominciato nel 2015 con l’entrata in servizio di sette Atr 365 Caf e proseguito con l’acquisizione dei 10 treni Swing consegnati nel 2020 – che si completerà entro la fine dell’anno in corso, con altri dieci treni Blues da 300 posti. Per intenderci, la precedente capacità massima tra tutti i treni in servizio è pari a duecento”. Lo precisa l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, che fa il punto sugli investimenti della Regione.

“Negare le criticità del sistema dei trasporti in Sardegna, a cominciare da quello ferroviario, è impresa ardua, più di quanto non lo sia garantire il pieno godimento del diritto alla mobilità a tutti i cittadini sardi”, afferma l’esponente della Giunta Solinas. “Allo stesso tempo – aggiunge -, negare i passi in avanti e i progressi fatti nel corso di questi ultimi anni, sia nell’infrastruttura ferroviaria che nel cosiddetto materiale rotabile e più in generalenella qualità dei servizi offerti lungo i binari dell’Isola, significa estraniarsi dalla realtà dei fatti e abbandonarsi al pressappochismo per riproporre la sterile politica della lamentazione che prima ancora che stucchevole e antistorica è dannosa e pericolosa perché scoraggia l’utenza del trasporto pubblicoe anche quanti lavorano per assicurare un sistema di trasporto adeguato alle necessità della Sardegna”.

La Regione, sottolinea l’assessore Moro, ha fatto uno sforzo immane, in termini organizzativi e finanziari: “Basti pensare che soltanto la compartecipazione regionale al progetto pesa circa 150 milioni di euro e l’ultimo contratto di servizio con Trenitalia, della durata di 9 anni e scadenza 2025, vale 435 milioni di euro, 176 dei quali destinati agli investimenti (62 a carico della Regione). Ci piace pensare – prosegue l’assessore – che la tenacia dell’Amministrazione regionale, per l’introduzione di più stringenti e puntigliosi sistemi di controllo e di verifica della qualità dei servizi nei 190 treni giornalieri che trasportano oltre tre milioni di passeggeri all’anno, abbia contribuito al miglioramento dei crescenti livelli di soddisfazione registrati da Trenitalia per gli standard dell’offerta alla clientela sarda”.

“Così come non possono essere sottaciuti – aggiunge l’assessore Moro – i favorevoli livelli tariffari che la collaborazione con Trenitalia fa registrare. A titolo di esempio cito il costo degli abbonamenti mensili della tratta Cagliari-Iglesias (68 euro), Cagliari-Oristano (102 euro) o Sassari – Olbia (111 euro). Si aggiunga la scontistica studenti, 80% per Isee inferiore ai 25mila euro e 60% in meno per tutti gli altri”.

“Sui treni cosiddetti pendolanti – rimarca l’assessore – va inoltre precisato che non ce ne è ancora uno omologato in tutta Italia, mentre sulla elettrificazione ricordo che entro il 2025 deve concludersi quella sulla Cagliari-Oristano (95 milioni di euro), nel 2030 quella della tratta Cagliari-Iglesias (65 milioni) e sempre nel 2030 quella della Oristano-Macomer (55 milioni)”.

“Il tutto per significare che il viaggio in treno, in Sardegna, non è quello di mezzo secolo fa ed è sufficiente domandarlo ai 395 passeggeri del primo viaggio dei nuovi Blues sulla Cagliari-San Gavino. Se alla politica si chiede un cambio di passo, a tutti è richiesto almeno un passetto in avanti, nell’interesse della Sardegna e per amore della verità e, perché no, anche dei sardi”, conclude l’assessore Moro.

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