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Macchinari radiologici

Nel reparto di Radiologia pediatrica dell’ospedale “Cao” della Asl 8 Cagliari sarebbe utilizzato un apparecchio radiologico che parrebbe non rispettare le normative sulla radioprotezione. Nello specifico si tratterebbe di un apparecchio radiografico che durante l’esecuzione di ciascun esame supererebbe abitualmente le dosi di radiazioni consentite dalla normativa vigente. Nel 2020 ne sarebbe già stata disposta la sostituzione urgente, ad oggi non ancora avvenuta per via del fatto che i locali necessiterebbero di importanti lavori di adeguamento atti a renderli idonei dal punto di vista strutturale.

La denuncia arriva dalla organizzazione sindacale FIALS ed è contenuta in una lettera indirizzata Al Ddrettore Generale Marcello Tidore, al direttore Sanitario Roberto Massazza e al direttore Amministrativo Gianluca Calabrò.

“Se tale situazione dovesse essere confermata, rivelerebbe un grandissimo rischio sia per la salute dei pazienti trattati (con maggior rilievo per i piccoli pazienti attualmente in carico) sia per gli operatori sanitari che giornalmente sono chiamati al suo utilizzo, scrive la Fials che si domanda, estremamente preoccupata, se tale situazione corrisponda al vero.

“Sono stati superati i limiti di dose previsti dalla normativa sulla radioprotezione? – si chiedono i segretari provinciali Giampaolo Cugliara e Giampaolo Mascia – Qual è la sorte dell’apparecchio radiologico già stato acquistato in sostituzione di quello in servizio, che doveva essere installato previo adeguamento dei locali appaltato per il primo semestre del 2022? Per quale motivo non sono stati tempestivamente disposti eventuali interventi dai diretti responsabili del servizio di radiologia?

“Con la salute dei piccoli pazienti e degli operatori sanitari non si scherza – aggiungono Cugliara e Mascia.

La FIALS pertanto, chiede alla Direzione Generale della Asl 8 Cagliari, di “accertare la veridicità dei fatti sopra descritti e, nell’eventualità di attivare con estrema urgenza tutti i provvedimenti di competenza, per limitare gli eventuali rischi per i pazienti che giornalmente usufruiscono delle prestazioni radiologiche in oggetto nonché per il personale sanitario esposto”.

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