(Foto credit: Annabel Moeller)

Dopo settant’anni compiuti, oggi alle 12 (ora italiana) l’Abbazia di Westminster aprirà le porte per l’incoronazione di Carlo III, più anziano erede al trono britannico, e sua moglie Camilla.

L’obiettivo della cerimonia, come hanno già spiegato da Buckingham Palace, è far riflettere sul ruolo dei regnanti oggi e guardare al futuro, in un grande evento che celebrerà l’idea di monarchia secondo Carlo III: più moderna, sostenibile e vicina alle esigenze della società odierna.

Un balzo in avanti rispetto agli anni vissuti dal giovane Carlo, quando ancora principe ha dovuto sottostare a rigide regole imposte dalla madre e regina Elisabetta II che lo hanno portato al matrimonio combinato con la giovanissima Diana Spencer. Un matrimonio fatto di rinunce personali, screzi con i familiari e notti clandestine con Camilla Parker Bowles, fino alla rottura con la consorte – amatissima dai britannici – e l’ufficializzazione della sua relazione con la compagna di sempre.

Ma la vita dell’ormai ex principe Carlo è fatta anche di tantissime visite istituzionali, fatte per mantenere una certa influenza su tutto il Commonwealth. Tra queste, anche quella del 1985 in Sardegna, anno della “seconda luna di miele” con Diana.

Tra le tappe che l’allora principe del Galles vuole visitare a bordo della Britannia c’è anche il “museo archeologico” di Olbia. Si tratta, però, di un errore narrativo in quanto in quegli anni i lavori di allestimento non erano ancora iniziati.

È vero, però, che in quell’anno la coppia approdò nell’Isola per ben due volte. La prima è il 19 aprile, quando Carlo e Diana atterrano all’aeroporto Costa Smeralda accolti dal sindaco di Olbia Renato Careddu, con Francesco Cossiga e il presidente della Regione Mario Melis, e una piccola folla in festa. Dopodiché ci si sposta in Limousine verso Porto Rotondo, precisamente alla Spaghetteria di piazza San Marco, dove è stato allestito il pranzo ufficiale con tanto di aragosta in insalata, spaghetti al pomodoro e cappuccino finale per Lady D.

A rileggere le cronache dell’epoca, il principe Carlo, dopo aver sottolineato le affinità tra i sardi e gli scozzesi, i gallesi e gli irlandesi, avrebbe chiesto al presidente della Regione Melis: “Ma davvero lei crede all’indipendenza?”.

Trascorsi una ventina di giorni, il 9 maggio, la coppia tornerà in Sardegna, questa volta via mare, con i due bambini al seguito, per poi viaggiare separati su due aerei diversi.

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