“Un detenuto psichiatrico ristretto nel carcere di Cagliari è riuscito a danneggiare tre camere detentive rendendole inutilizzabili. Successivamente è stato allocato in altre camere di sicurezza continuando imperterrito con lo stesso modus operandi. Ora non vi sono più stanze utilizzabili nella sezione isolamento”.

Lo riferisce Sandro Atzeni, FP CGIL Sardegna per la Polizia Penitenziaria: “Questo episodio è l’ultimo dei numerosi commessi dallo stesso detenuto nelle ultime settimane. Mancano gli strumenti e i mezzi per fronteggiare questi eventi critici. Il personale di Polizia Penitenziaria si trova a lavorare in difficilissime condizioni ogni giorno tra distruzioni, incendi, allagamenti e tentativi di impiccagione. Così è a rischio la sicurezza di tutti i lavoratori”.

“Nel carcere di Cagliari – aggiunge Nicola Cabras, segretario regionale FP CGIL Sardegna – sono presenti 571 detenuti su 561 posti dichiarati disponibili secondo le ultime rilevazioni del Ministero aggiornate al 30 aprile scorso. Anche Cagliari, insieme agli Istituti di Nuoro, Lodè Mamone, Sassari, Tempio Pausania e Isili, sarà una delle sedi che una delegazione della FP CGIL visiterà la prossima settimana: Mirko Manna segretario nazionale, Giuseppe Sconza consigliere nazionale, Sandro Atzeni coordinatore regionale, Giacomo Mascia FP CGIL Polizia Penitenziaria Sardegna. Parteciperanno anche i Segretari della FP CGIL dei vari territori: Roberta Gessa Segretaria Generale della FP CGIL Sardegna, Nicola Cabras Segretario Regionale FP CGIL Sardegna, Pietro Milargiu Segretario Generale FP Nuoro e Jessica Cardia Segretaria Generale FP Gallura”.

“Non è più tollerabile – dice Mirko Manna, nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria – che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria consideri la Sardegna il punto di approdo per detenuti ingestibili e problematici, che non si risparmiano nel  demolire intere sezioni detentive. Saremo a Cagliari il prossimo mercoledì 24 quando alle ore 10,30 faremo una visita sui luoghi di lavoro per conoscere da vicino i problemi della Polizia Penitenziaria e degli altri lavoratori delle funzioni centrali”.

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