(Foto credit: Ansa)

Si è concluso ieri nella casa circondariale di Uta il progetto “Lo sport ti AiUta”, promosso dalla Fondazione Carlo Enrico Giulini e dal Cagliari Calcio – Be As One.

Per otto mesi l’istituto penitenziario ha organizzato, grazie al supporto della Federazione Pesistica Sardegna e della Fondazione Sardegna, attività sportive continuative, gestite da istruttori altamente preparati, con il coinvolgimento di oltre cento detenuti.

I tecnici, coordinati dal responsabile del settore giovanile del Cagliari Calcio Bernardo Mereu per l’ambito “calcio”, e dal presidente della FIPE Sardegna Nicolino Testa per la parte fitness e palestra, hanno trasmesso la loro esperienza e le loro grandi competenze professionali, riuscendo a costruire relazioni e consentendo ai detenuti di vivere un’esperienza positiva attraverso uno sport inclusivo e di valore.

L’evento di chiusura ha visto la partecipazione di tutti i partner, oltre ad alcune piacevoli sorprese: presenti il coordinatore tecnico della Primavera rossoblù Roberto Muzzi, il vice-allenatore della Primavera Francesco Pisano e il presidente Tommaso Giulini, che ha voluto salutare e ringraziare i partecipanti, prima di lasciare spazio alla consegna dei “diplomi”.

“In questi mesi di attività insieme – ha detto il presidente della società rossoblù Giulini – abbiamo voluto restituire a chi è costretto qui dentro il grande entusiasmo che ci ha trasmesso in ogni momento. Speriamo di avere portato un po’ di unione e amore per lo sport e per la vita, sicuramente dentro ciascuno di noi rimarrà per sempre qualcosa di forte che vogliamo sia un punto di partenza per continuare a costruire”.

Dello stesso avviso anche il responsabile del settore giovanile Bernardo Mereu: “I nostri tecnici si sono impegnati tantissimo per lo sviluppo di un torneo lungo nove mesi. Lealtà, correttezza e spirito di partecipazione hanno determinato la riuscita di un progetto che è l’emblema della sensibilità del Cagliari Calcio, della Fondazione Carlo Enrico Giulini e di tutte le parti coinvolte in un’opera tanto ambiziosa quanto cruciale per la collettività”.

“Questo progetto ci ha dato enorme soddisfazione, in virtù dell’entusiasmo dei detenuti e della passione con cui il Cagliari Calcio e la Fondazione Carlo Enrico Giulini si sono dedicati al lavoro nella nostra struttura”, ha aggiunto il direttore dell’istituto penitenziario di Uta Marco Porcu.

Grande soddisfazione anche per il presidente Fipe Sardegna, Nicolino Testa: “La FIPE ringrazia per il coinvolgimento in un progetto di altissimo profilo la Fondazione Carlo Enrico Giulini, il Cagliari Calcio e la Casa Circondariale di Uta. I tecnici che hanno partecipato, Luca Orrù, Enrico Pittau ed Federico Monfrini, hanno raccontato di aver portato a termine un’attività gratificante sotto ogni aspetto, importante per la loro crescita professionale. Ci auguriamo di poter essere coinvolti in ulteriori progetti di questo genere”.

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