Le diverse presentazioni letterarie di Graziano Milia in giro per la Sardegna e il conseguente dibattito politico stanno appassionando sia i cittadini che le diverse personalità politiche isolane. Come ad esempio Paolo Maninchedda, ex assessore regionale e intellettuale sardo.

Nel suo blog “Sardegna e Libertà“, Maninchedda ha affermato in parte il suo sostegno a Milia nel caso in cui ci fossero i presupposti per un suggestivo programma nazionale sardo che parta dagli elettori.

“In sostanza Graziano propone un governo costituente, che abbia come cornice l’urgenza delle riforme strutturali di cui la Sardegna ha bisogno, garantite da un larghissimo consenso. Chiamare questo programma un ‘programma civico’ è un escamotage per non chiamarlo ‘programma nazionale sardo’” dichiara in avvio.

Non manca però qualche dubbio sulle forze politiche in grado di supportare l’idea. “Posto che in diversi settori del Centrosinistra l’idea è accarezzata come suggestiva, cosa ne dicono le varie parti che compongono il Centrodestra? Piaccia o non piaccia, la forza di questa proposta sta nella sua capacità di disgregare gli schieramenti, portandoli a nuove e inedite alleanze”.

In particolare rientrano nel dubbio i Riformatori, ma anche le diverse formazioni di centro che finora hanno sostenuto Christian Solinas. Ed è proprio l’alternativa al Presidente della Regione un requisito che Maninchedda reputa decisivo.

“Ciò che personalmente aggiungo alla proposta è un requisito ulteriore: la coalizione deve essere esplicitamente alternativa a Solinas, al suo sistema e alla corruzione massonica che la caratterizza, con i quali non possono esserci mediazioni”.

Infine indica una direzione. “Servono proposte ben comunicate agli elettori, sondaggi credibili e accordi ben costruiti. Servono ragionamenti e persuasione, piuttosto che strappi”.

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