(Foto credit: Ansa)

Una donna di 80 anni con un problema di salute trattato a casa senza alcun miglioramento è stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari senza una diagnosi e senza una cura.

Lo denuncia la figlia della signora, che lunedì è arrivata alle 11:30 al nosocomio e si è vista mandata a casa con la madre dopo la l’indomani mattina senza alcun risultato.

“Con mia madre abbiamo vissuto un lunedì di delirio al pronto soccorso di Is Mirrionis. Dopo tampone e triage, abbiamo atteso 8 ore per una consulenza medica. Quando è stata la nostra volta, è successo di tutto. Consulenza interrotta più e più volte per vari motivi, più o meno seri, o cambio turno. La visita non è mai avvenuta. Una serie di consulenze, ipotesi di diagnosi, qualche promessa. E poi le dimissioni senza diagnosi e senza una cura, solo ulteriori analisi”.

La donna è rimasta sconcertata per la gestione del pronto soccorso. “Poco personale e non sempre all’altezza nella gestione della complessità di dolore, di malattia. Dove chi ci entra è oggettivamente in uno stato di debolezza. Spesso ho visto il personale medico ridere e scherzare come se attorno non stesse succedendo nulla. Ho visto operatori deridere i pazienti non del tutto in sé, sottovalutare il loro malessere fino ad ignorare ripetutamente le loro lamentele. Gestire il dolore altrui senza farsi male non può generare indifferenza e superficialità“.

A questo punto rivela che porterà la madre a fare visite private. “Ho visto personale serio, gentile, accudente, comprensivo, simpatico ma esageratamente sottostimato per la complessità della situazione. Una società civile dovrebbe dirsi tale in quanto si prende cura dei più deboli, dei malati, degli anziani. Quello che ho visto purtroppo è il contrario. La sanità pubblica forse è morta. Con lei moriranno i fragili”.

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