Tutti i gap causati dagli svantaggi dell’insularità, con le cifre del divario tra i cittadini sardi e quelli della Penisola: il presidente della Regione Christian Solinas parla  in audizione davanti ai componenti della commissione Bicamerale per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, a Montecitorio.

“La perdita di 5.700 euro pro capite, che corrisponderebbe a oltre un quarto di Pil pro capite e, tenendo conto della popolazione della Sardegna (1.611.621 abitanti – dato al 2019), a circa 9,2 miliardi di euro di minore prodotto annuo, pari a circa il 26% del Pil complessivo del 2019. Considerando il limite superiore e inferiore della forchetta della “tassa dell’Insularità”, la perdita di Pil complessivo di si quantifica tra i 6,1 e i 12,2 miliardi vale a dire tra il 18% e il 35% del Pil regionale complessivo”.

La commissione bicamerale sta muovendo i suoi primi passi ed è partita dalla Sardegna per il ciclo di audizioni, poi seguirà la Sicilia. Nella relazione, accompagnata da un dossier che Solinas ha inviato a tutti i commissari, anche tutti i limiti dell’attuale sistema di continuità territoriale.

Poi è stato incalzato dalle domande dei parlamentari della Commissione, prima tra tutte Alessandra Todde (M5s), poi Marco Meloni (Pd), Francesca Ghirra (Avs), Dario Giagoni (Lega) e Silvio Lai (Pd), tra i sardi.

È Todde a chiedere a Solinas dei 166 milioni su cui la Corte dei conti ha annotato la mancata destinazione in capitoli di spesa. “Questa osservazione nasce da un ‘misunderstanding’ sulla qualificazione giuridica di quelle somme, quella corretta nasce dall’esigenza di diminuire in maniera proporzionale gli accantonamenti. Per questo gli uffici della regione e dello Stato hanno interpretato di stanziare le risorse sull’intero bilancio della Regione”.

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