Whatsapp è uno strumento formidabile per lavorare, tenere i contatti con amici e famiglia, conoscere nuove persone. Di recente, anche per leggere notizie, con i nuovi canali creati in stile Telegram.

Per alcuni fa bene. Evita di isolarsi dal mondo, mantiene ben saldi i contatti con l’esterno. Risolve con praticità e velocità quanto richiede tempo (in un incontro, in una telefonata).

Per altri invece fa male. Perché alla lunga questa connessione continua con l’app è diventata un fattore di disturbo psicologico e fisico.

La gestione delle connessioni

Le conseguenze negative emerse, in particolare dall’avvento della pandemia da Covid, sono dipese dal modo in cui i singoli gestiscono le connessioni su Whatsapp. Notifiche continue, apertura di nuovi gruppi, scambio continuo di informazioni (di lavoro e non) creano dipendenza.

Enzo Di Frenna, fondatore di Netdipendenza Onlus, ha spiegato a AdnKronos come “il nostro cervello non può reggere più di 10 chat o gruppi, perché producono giornalmente dai 10 ai 30 messaggi. A fine giornata si arrivano a contare centinaia di comunicazioni. Si va in tilt. Dobbiamo usare la tecnologia, che ci aiuta e ci semplifica la vita, con più attenzione”.

I sintomi e consigli pratici per evitare stress

Ansia, tensione, distrazione, umore instabile, mancanza di sonno. Ma anche una postura sbagliata, problemi fisici (schiena, collo). Sono i più comuni sintomi che una dipendenza da whatsapp porta nelle persone. La soluzione? Disinstallare l’app e lasciare il mondo fuori?

In realtà, per la sua vitale importanza, è impossibile staccarsi dalla messaggistica istantanea. Cosa si può fare? Innanzitutto silenziare le chat o i gruppi le cui notifiche non sono di primaria importanza. I psicologi consigliano di concentrarsi su un massimo di 7/8 chat giornaliere, compresi i gruppi, e di prendersi tempo. Tempo per rispondere, per leggere, per immagazzinare la comunicazione e decidere se valga la pena di rispondere o meno.

Effettuare una pausa dalle notifiche di Whatsapp garantisce benefici nel lungo periodo. Consente di scaricare l’ansia, respirare, prendersi cura di sé, dare importanza ad altre situazioni legate alla realtà invece che al virtuale.

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