Antonello Peru (Archivio Cagliaripad)

“È sempre più evidente che siamo rimasti solo noi partiti e movimenti della confederazione centrista, autonomista e civica, a valutare le possibili alleanze per le regionali solo sulla base dei programmi per la Sardegna”. Così Antonello Peru, leader di Sardegna al Centro 20Venti, interviene a gamba tesa nel dibattito politico sui candidati alla presidenza dell’Isola da presentare alle prossime elezioni regionali.

“A pochi mesi dalle elezioni – scrive in una nota l’esponente centrista – l’unico manifesto politico contenente punti programmatici è quello presentato da noi rappresentanti del ‘Grande Centro’. Continuiamo a dire che, prima di tutto, bisogna avere un’idea chiara della Sardegna del presente e del futuro, del modello di sviluppo che vogliamo darle, dell’autonomia decisionale sui temi più importanti e solo alla fine si potrà avviare un confronto per scegliere il candidato”.

“Nelle altre forze politiche però sembra che ci sia una inversione delle priorità – attacca Peru -. Prima si pensa al nome da proporre. Solo per fare due esempi recenti: il Psd’az dice oggi chiaramente che per loro il perimetro dell’alleanza dipenderà dalla scelta sul candidato. Nei giorni scorsi Matteo Renzi invece ha dichiarato che in Sardegna Italia Viva sceglierà con chi stare, da una parte o dall’altra, solo dopo che sono stati calati i candidati Presidenti e non sulla base dei programmi per l nostra isola. Esattamente il contrario di quello che diciamo noi”.

“Per noi il presidente deve essere la guida migliore per fare tutto quello che verrà inserito nel programma di governo – prosegue Peru -.  Deve avere capacità, autorevolezza ed esperienza sull’attività gestionale che gli deriva anche dalla sua vita professionale. Deve saper aggregare e non essere divisivo, ma allo stesso tempo deve riuscire a fare sintesi e assumersi la responsabilità delle scelte. Deve confrontarsi con i partiti e motivare la sua coalizione, ma soprattutto deve avere una visione chiara della Sardegna che vogliamo”.

“E infine non vogliamo più sentire parlare di equilibri nazionali, di regioni che spettano a questo o a quell’altro partito. Dobbiamo essere noi sardi qui in Sardegna a decidere chi sarà il candidato che dovrà rispondere esclusivamente ai cittadini e alla coalizione, non certamente ad una sigla politica”, conclude l’esponente centrista.

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