Martin Scorsese ha compiuto 81 anni.
Il pluripremiato regista di Hollywood ha festeggiato il nuovo traguardo con un meritato successo per il suo ultimo film “Killers of the flowermoon”, che ha incassato oltre ottanta milioni di dollari al box office.
Celebre per aver diretto capolavori del cinema contemporaneo come “Taxi Driver” (1976) , “Toro scatenato” (1980), e “The Wolf of Wall Street” (2013) – per citarne solo alcuni – Scorsese non ha mai nascosto di essersi ispirato a grandi autori del cinema italiano come Sergio Leone, Federico Fellini e Roberto Rossellini, nella sua personalissima classifica di film preferiti.
Ma tra le altre pellicole che Scorsese cita come “capolavoro assoluto” c’è anche “Banditi a Orgosolo”, girato nel 1961 in Barbagia e diretto dal siciliano Vittorio De Seta, che ottenne l’ambito riconoscimento come Miglior opera prima al Festival di Venezia e la candidatura al Leone d’oro.
E nonostante il noto regista hollywoodiano non abbia mai girato con la sua troupe in Sardegna, c’è stato un momento in cui è stata la Sardegna ad andare da lui.
È il 2020 quando in California viene proiettato in anteprima mondiale il film documentario ideato da Scorsese e dedicato al Coro e all’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. “The Oratorio” è il titolo della pellicola che racconta la riscoperta e prima esecuzione moderna del concerto “Oratorio for the Benefit of the Orphan Asylum” del 1826.
Una storia che ebbe un grande successo, ma che restò nascosta per quasi duecento anni al grande pubblico. Dello spartito, infatti, si erano perse le tracce, finché nel 2018 si è riusciti a ricostruirlo nella sua interezza.
All’epoca il giovanissimo Scorsese frequentava quella parrocchia, a New York, poi ne divenne benefattore. E proprio per questo ha deciso di partecipare al progetto cinematografico anche in veste di protagonista del film.
“La musica dà un’anima all’universo, e vita a qualsiasi cosa” dice Scorsese. “In questo spazio – racconta il regista hollywoodiano – si tenne un concerto unico nel suo genere e non è un caso che sia avvenuto proprio qui, che può essere considerato il punto d’intersezione tra il vecchio mondo e il nuovo”.
Ma non solo, per Scorsese il legame con questo evento è stato fondamentale anche per la sua carriera cinematografica. “Questo posto ha influenzato inevitabilmente il modo in cui vedo, e ascolto, il mondo – dice ancora il regista statunitense – e attraverso il mio lavoro questo posto respira storie e vite a lungo dimenticate. È stato costruito da persone che accorrevano da tutto il mondo – conclude – per iniziare una nuova vita”.
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