(Foto credit: Ansa)

“Mia moglie non si sentiva in pericolo, controllava la videosorveglianza perché voleva sapere cosa facevo io, cosa prendevo da casa”. Così Fulvio Abate, 41enne di Ploaghe accusato di aver ucciso i suoceri nel febbraio 2022 e aggredito brutalmente l’ex compagna Ilaria Saladdino, si è espresso nella mattinata di ieri in Corte d’Assise a Sassari.

Dopo le deposizioni di quattro testimoni durante l’udienza, l’imputato, assistito dal legale difensore Nicola Lucchi, ha chiesto di poter intervenire.

Abate ha precisato che lui aveva portato via da casa i regali ricevuti dai bambini per il battesimo “perché mi ero accorto che lei aveva preso dei miei documenti per consegnarli al suo avvocato”.

Nella stessa giornata sono state sentite anche le testimonianze della dirigente dei Servizi sociali del Comune di Ploaghe, e il parroco del paese. Tutti i teste hanno sostenuto che, nonostante le tensioni, non hanno ravvisato situazioni di pericolo imminente all’interno della famiglia.

La prossima udienza è stata fissata al 9 gennaio 2024 per le deposizioni degli ultimi testimone della difesa.

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