Lo “Slow Tourism” da qualche anno è la nuova frontiera del turismo sardo, un invito ad abbandonare i ritmi frenetici della vita quotidiana e a godere con lentezza delle meraviglie della terra.

Il viaggio, così, diventa un’occasione per conoscere meglio la storia, usi e costumi della cultura locale in maniera sostenibile, spirituale e culturale. In questo, la Sardegna è una terra particolarmente adatta alle esigenze di turisti e residenti: ricca di storie e luoghi poco conosciuti, offre fascino e suggestioni.

Sono essenzialmente cinque i cammini più frequentati e meglio strutturati nell’Isola.

Cammino di Santa Barbara

Il Cammino di Santa Barbara è un percorso di 500 km diviso in 30 tappe che coinvolge circa trenta Comuni tra il Sulcis e il Campidano e si snoda tra mare, monti, miniere alla scoperta di oltre 8.000 anni di storia. Chi affronta il tragitto passa attraverso luoghi di culto, siti minerari, strade antiche, mulattiere e ferrovie. Solo una piccola parte è costituito dalle strade lastricate dei centri urbani.

Cammino di San Giorgio Vescovo

Il Cammino di San Giorgio Vescovo si ispira ad un personaggio storico. Il tragitto ripercorre gli itinerari di evangelizzazione da primo vescovo dell’ Ecclesia Barbariensis che aveva sede a Suelli. Si parte da Cagliari per passare dunque nelle “curatorie” del Gerrei, del Sarrabus, di Quirra, dell’Ogliastra e della Barbagia (Orgosolo, Oliena) per quasi 500 km di camminata. Luoghi emblematici del cammino sono i Tacchi e Toneri d’Ogliastra, riconosciuti come geositi d’interesse mediterraneo.

Cammino di Santu Jacu

Il cammino di Santu Jacu percorre quasi tutta la Sardegna, nei comuni in cui esistono chiese o rovine il cui patrono è San Giacomo Maggiore (Santu Jacu in sardo). Quindi da Cagliari a Porto Torres, da Noragugume a Oristano, da Orosei a Olbia, dal Sulcis e alle isole per quasi 1600 km in un percorso che include siti preistorici e archeologici, aree vulcaniche e minerarie. È inserito all’interno dei cammini di Santiago in Europa grazie alla stretta collaborazione con le associazioni jacobee nel mondo.

Il Cammino delle 100 Torri

Il Cammino delle 100 torri si divide in otto tappe da percorrere in senso antiorarioe consente di partire da qualunque punto delle otto tappe tra: Cagliari, Arbatax, Olbia, Castelsardo, Porto Torres, Alghero, Oristano, Carloforte.

La prima tratta è la Via degli Angeli, da Cagliari a Villasimius per una lunghezza complessiva di 62,4 km. La Via prende il nome dal Golfo degli Angeli dove, secondo la leggenda, ai tempi della Creazione alcuni angeli chiesero a Dio in dono una porzione di terra. In dono ricevettero un luogo (il Golfo di Cagliari, appunto) dove gli uomini si amavano e rispettavano vivendo felici.

La seconda tratta è la Via Sarcapos, da Villasimius ad Arbatax. Si estende per 143 km lungo la costa del Sarrabus, comprendendo i comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu, e Villasimius. Della Via Sarcapos fanno parte oltre al salto di Quirra, punte montuose come il Massiccio dei Sette Fratelli (1.023 m) e quello del Cardiga (676 m).

La terza è la Via Ogliastra, da Arbatax a Budoni. È forse la più ardua. Il percorso, infatti, si alterna tra cale famose nel mondo (cala Goloritze, cala Sisine, cala Luna, cala Gonone), falesie, grotte e vegetazione. I sentieri sono tortuosi tra pinete, boschi, vecchi ovili e i sentieri di carbonai e pastori. La Via Ogliastra ripercorre il sentiero a mare della vecchia curatoria di Trigonia.

La quarta è la Via Gallura ed è caratterizzata da un percorso articolato e frastagliato che si snoda attraverso strette e lunghe insenature e rocce granitiche. La costa è fronteggiata da numerose isole, tra cui Tavolara e quelle dell’Arcipelago della Maddalena. Dura 240 chilometri passando da Castelsardo, Arzachena, Olbia, Budoni, San Teodoro e tanti altri comuni.

La quinta è la Via Catalana, da Castelsardo a Bosa. Con i suoi 238 km è uno dei tratti più lunghi da percorrere sul cammino 100 torri. Il percorso è caratterizzato dalle ampie spiagge e dai borghi di origine medioevale di grande importanza storica ed artistica come Castelsardo, Alghero e Bosa.

La sesta è la via dei Giganti, da Bosa Marina alla Torre dei Corsari. È il percorso lungo la costa che va dall’antica Cornus, un’antica città-stato della Sardegna, fondata nell’ultimo quarto del VI secolo a.C., a Neapolis ovvero “Nuova città”.

La settima è la Via delle Miniere, da Torre Dei Corsari a Porto Scuso. è il tratto del #cammino100torri che attraversa la costa sud ovest della Sardegna e comprende il primo Parco Geominerario riconosciuto Patrimonio dell’Unesco.

L’ottava e ultima è la Via del Martirio. Dall’isola di san Pietro (Carloforte) si percorre l’isola di Sant’Antioco attraversando Calasetta e la stessa sant’Antioco. Arrivo previsto a Cagliari passando da Chia, Pula e Nora.

Il Cammino di Sant’Efisio

Il Cammino di Sant’Efisio unisce cinque comuni – Cagliari, Pula, Villa San Pietro, Capoterra e Sarroch – e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale sardo. La prima fermata della Processione è a Giorgino: qui si visita la chiesa, dove la statua di Sant’Efisio viene spogliata dagli abiti lussuosi e vestita con quelli da viaggio, meno sfarzosi. Il percorso prosegue fino a raggiungere Pula e Nora, per una visita alle chiese di San Giovanni Battista e San Raimondo. A quel punto avviene il tragitto di ritorno verso la chiesetta di Stampace a Cagliari per concludere il cammino.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.