(Foto credit: Dietrich Steinmetz)

Tutto soldout a Cagliari per l’arrivo di Pietro Castellitto, la star del cinema italiano del momento in tour in tutta Italia per presentare il suo secondo film da regista e interprete “Enea”.

Tutti ne parlano, tutti vogliono un selfie con lui. Col suo cappellino da baseball, indosso un abito blu notte, Castellitto si presenta come “un Sagittario, ascendente Sagittario”. Segno di fuoco, con un’anima razionale e l’altra istintiva, non poteva che venir fuori un giovane ambizioso e determinato, capace di superare, almeno pubblicamente, qualsiasi critica mossa nei suoi confronti in quanto “figlio di”.

Nato e cresciuto in una famiglia d’artisti – il padre, Sergio, è tra i più apprezzati attori e registi italiani e la madre, Margaret Mazzantini, un’affermata scrittrice e drammaturga – Castellitto ha scelto per la sua seconda pellicola un nome carico di significati, che dall’epoca classica, in cui Virgilio la faceva da padrone, balza ai giorni nostri, ancora una volta da protagonista.

“I miei personaggi sono spinti dalla gioventù, e quindi da quel desiderio di sentirsi vivi tipico di questa fase” spiega Castellitto, che proprio per questo film è stato selezionato per il Leone d’oro all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia. “Tutti gli eventi del film – dice il regista – sono collegati al movimento di Enea e a questa fiducia enorme che nutre nei confronti della vita. E questa fiducia è profondamente romantica, crede nella promessa della vita”.

Noia e vitalismo scandiscono le giornate di due giovani borghesi, Enea (Pietro Castellitto) e Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio), tra notti folli a rincorrere l’evasione istantanea – con tante dosi di droga sui tavolini della Roma bene – e l’amore che segna l’esperienza autentica della gioventù, e che in questo film ha volto e pose di Benedetta Porcaroli nei panni della fidanzata del protagonista, Eva.

A supportare il giovane regista romano – con alle spalle il suo film d’esordio “I predatori”, una serie Netflix di successo con Matilda De Angelis e il suo primo romanzo “Gli iperborei” – c’è anche il padre Sergio, che in quest’ultima prova è anche il padre del protagonista, Celeste.

“Mio padre è sempre il primo a leggere le mie sceneggiature – racconta Castellitto – e ogni volta che rintraccia qualche personaggio che lui potenzialmente può interpretare, me lo chiede senza chiedermelo. È successo anche con questo film: io inizialmente non ero d’accordo, avevo sempre pensato che il primo lavoro con mio padre sarebbe stato un film in cui lui era protagonista. Invece – continua – mi sono reso conto che era perfetto, nessuno come papà sarebbe stato in grado di cogliere certe sfumature del suo personaggio”.

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