Nel reparto di Ginecologia e Ostetricia del San Francesco di Nuoro, diretto da Antonio Onorato Succu, sarà attivato, dal prossimo 1 febbraio, un ambulatorio per l’assistenza della gravidanza a rischio, le cui complicanze possono insorgere prima e dopo il concepimento.

Il servizio prevede la presa in carico della donna e l’accompagnamento nel suo percorso gestazionale fino all’espletamento del parto.

“Nel nostro percorso dedicato – spiega il direttore del reparto Succu – durante le prime visite con i ginecologi dell’equipe medica del reparto sarà compilata una cartella dove raccogliere e conservare le notizie anamnestiche, le visite, gli accertamenti, gli esami e le ecografie effettuate dalla paziente. In base alle problematiche verranno programmati i controlli successivi e le eventuali altre visite specialistiche di controllo”.

Il nuovo ambulatorio rappresenta il primo tassello del Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) – Percorso Nascita, che ha tra gli obiettivi una corretta gestione della gravidanza non fisiologica, e di fatto dà gambe a uno dei dodici Pdta individuati e fortemente voluti dalla direzione strategica aziendale dell’Asl 3 di Nuoro.

“Si tratta dell’individuazione di percorsi che ribaltano il vecchio assetto, ormai superato, e vedono il paziente al centro, mentre i medici gli ruotano intorno – spiega la direzione strategica aziendale – tutto questo permette non solo una diagnosi precoce della malattia, ma la conseguente terapia viene stabilita invece che da un singolo medico, da un’equipe di medici appartenenti a diverse discipline. Fino a qualche tempo fa il paziente era costretto a girare, con una serie di impegnative in mano, fra i vari specialisti per ottenere le varie consulenze e arrivare così a una diagnosi certa e alla conseguente terapia. I PDTA hanno stravolto questo sistema vecchio e disagevole”.

“In risposta alle richieste di miglioramento – aggiunge il direttore del reparto, Succu – che i nostri vertici ci hanno sempre chiesto di effettuare per il nostro ospedale, noi dobbiamo offrire dei servizi che per l’utenza significano qualcosa in più., considerato che, anche per la gravidanza a rischio (e non solo), confluiscono da tutta l’area centrale (e da altre province) i casi più importanti di interesse ostetrico”.

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