Manca meno di un mese al prossimo 25 febbraio, data fissata per il voto che vedrà eleggere il prossimo governatore della Sardegna. Nel frattempo, i quattro candidati in corsa – Paolo Truzzu, Renato Soru, Alessandra Todde e Silvia Chessa – sono già dalla scorsa settimana in piena campagna elettorale.

Il sindaco di Cagliari, candidato del centrosinistra, ha presentato così la sua partenza: “Solo il martedì, giorno del Consiglio comunale, cui non voglio mancare, sarò a Cagliari”. Gli altri giorni, è sottointeso, sarà in giro da nord a sud dell’Isola con il non-claim della sua corsa “Nessuno slogan. Solo Sardegna” è il non-claim della sua corsa. “Non esiste la bacchetta magica”, ribadisce l’aspirante governatore in conferenza stampa.

Tra i tanti temi, il primo cittadino cagliaritano si sofferma su quello paesaggistico. “Comprendo le finalità di tutela del paesaggio – dice Truzzu -, ma se dopo diciott’anni solo pochi Comuni hanno adeguato il Puc al Ppr, non significa che sono inadeguate le amministrazioni – chiarisce Truzzu -, ma che la legge non funziona e quindi va rivista. Vogliamo che i territori siano protagonisti, che ci siano delle regole chiare per poter attrarre investimenti”.

Sulla sanità, Truzzu propone una medicina territoriale, mentre sui trasporti si va in continuità con l’azione dell’assessorato e della Giunta uscente guidata da Christian Solinas.

Alla candidata del centrosinistra, Alessandra Todde, che lo ha attaccato sulla gestione della sicurezza in città, il sindaco cagliaritano replica: “Se parliamo di sicurezza la gran parte dei problemi delle città è determinata dal fenomeno dell’immigrazione, che non è ascrivibile al centrodestra, ma la responsabilità è del M5s e del centrosinistra”.

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