(Foto credit: Facebook Nicola Riva)

“Voglio partire da questa foto con te da bambino, è di almeno 40 anni fa ma mi ricordo il momento, l’attimo, il pensiero esatto di quel momento come di tutti gli istanti passati con te. Perché purtroppo non sono stati nella mia crescita, ma lo capivo papà, ero già più che consapevole che ti avrei dovuto condividere con tante altre persone che ti volevano bene tanto quanto me”. Inizia così la lunga e commovente lettera aperta di Nicola Riva al padre Gigi, il mito rosssoblù scomparso una settimana fa a 79 anni.

“Poi un bel giorno qualcosa è cambiato – prosegue – probabilmente la consapevolezza che eri stanco, che avevi dato tutto, che forse avevi bisogno della tranquillità di sentire il senso di famiglia, quella che ti hanno tolto troppo presto, quella che non avevi mai vissuto. Ecco egoisticamente parlando,quello è stato un regalo anche per me, noi figli, per i tuoi nipoti e le tue nipotine e per tutti noi di casa, sapere di poterti avere tutto per noi ogni qual volta lo volessimo e renderti un po’ di meritato riposo”.

“Ora sono qui a ringraziare la gente, perché so che l’avresti voluto fare anche tu, le persone che ti hanno ricordato, che hanno partecipato con qualsiasi gesto al tuo ultimo saluto. Mi raccontavi che quando da ragazzo andavi a casa della gente e vedevi la tua foto a fianco a quella dei familiari. Non avresti mai potuto abbandonarli, tradirli“.

“Sappi papà che non avresti mai potuto fare scelta migliore, che siamo orgogliosi di quello che hai scelto ancor più che di quello che hai fatto come calciatore. La tua scelta papà, è stata ripagata abbondantemente sotto forma d’amore, stima, rispetto ed un posto nel cuore dei sardi che difficilmente finirà”.

Nicola Riva conclude: “Ho visto tante persone piangere come se fosse andato via un figlio, un parente stretto un amico sincero. Papà, ti hanno omaggiato in tanti, dal calcio alla politica, perché di Gigi Riva ne servirebbero di più in ogni settore. Uomini veri, con valori, di poche parole ma di grande sostanza. Grazie papà!”.

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