Manca meno di un giorno all’inizio delle votazioni per eleggere il prossimo presidente della Regione Sardegna.

Quest’anno si va alle urne nella sola giornata di domani, domenica 25 febbraio. I seggi aprono alle 6,30 e chiudono alle 22. Per lo scrutinio bisogna attendere lunedì.

Dalla mezzanotte di oggi è scattato invece il silenzio elettorale.

I nomi dei candidati

Il nome di Alessandra Todde, con i dieci alleati che la sostengono per il Campo largo, è in alto a sinistra. In basso a sinistra, invece c’è il nome di Paolo Truzzu, candidato del centrodestra con nove partiti a suo sostegno. In alto a destra, si trova la Coalizione sarda di Renato Soru, formata da cinque cartelli elettorali. In basso a destra, infine, Lucia Chessa con Sardegna R-Esiste, che è una lista unica. L’ordine dei nomi in corsa è casuale, frutto dell’estrazione fatta lo scorso 30 gennaio dall’Ufficio centrale elettorale, in Corte d’appello a Cagliari.

I collegi

In ciascuno degli otto collegi in cui è divisa l’Isola – Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra, Sassari, Gallura, Nuoro e Oristano – cambiano le liste degli aspiranti consiglieri regionali. A Cagliari, la circoscrizione più grande della Sardegna, gli elettori possono scegliere tra venti nomi, di cui dieci donne e altrettanti uomini. Nel Medio Campidano e nel Sulcis i candidati sono quattro; due in Ogliastra; dodici nel Sassarese. In Gallura, nel Nuorese e nell’Oristanese le liste sono da sei. Sardigna R-esiste non ha presentato candidati consiglieri né nel Sassarese né in Ogliastra.

Come si vota

I nomi degli aspiranti presidenti regionali sono già scritti sulla scheda. Quindi per dare loro la preferenza, è sufficiente mettere una crocetta sul relativo simbolo. Per quanto riguarda i candidati consiglieri, invece, il voto si esprime scrivendo il cognome (il nome non è obbligatorio) accanto al logo della lista di riferimento, la quale andrà barrata con una X. Per indicare il cognome ci sono due righe di spazio, perché con la doppia preferenza di genere si possono votare insieme una donna e un uomo, purché siano all’interno della stessa lista. In caso contrario, la scheda è nulla.

Il voto disgiunto

La legge elettorale sarda permette il voto disgiunto: l’elettore può scegliere come presidente un candidato che appartiene a una coalizione diversa rispetto a quella del consigliere a cui si dà la preferenza. Questa modalità di voto si esercita con la doppia crocetta: una sul simbolo del candidato governatore, l’altra sulla lista del consigliere prescelto (di cui va scritto il cognome). Se invece si resta nello stesso schieramento, quando si dà la preferenza a un aspirante consigliere, il voto va in automatico anche al candidato presidente.

Libera scelta

Infine, un elettore può decidere di recarsi alle urne per votare solo il candidato presidente regionale o può dare il voto a un partito senza per forza scegliere uno specifico consigliere. Va precisato che, anche senza indicare un cognome, la preferenza va in automatico al candidato presidente collegato a quella lista.

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